TENNIS27/01/2021
Tennis, Rafa Nadal risponde alle polemiche sugli Australian Open
Il 20 volte campione Slam parla ad ESPN della questione legata alla differenza di trattamento tra i giocatori di Adelaide e Melbourne.
Sport Today
Non si placano le polemiche legate alle differenze di trattamento a cui sono sottoposti i tennisti nella bolla degli Australian Open. Se Nokav Djokovic si è apertamente schierato dalla parte dei tennisti, sostenendo come queste differenze siano inopportune e fuori luogo, Nadal non aveva ancora espresso una posizione decisa.
Con una bella intervista rilasciata ad ESPN, il 20 volte campione Slam (di cui un solo Australian Open nel 2009 in finale contro Roger Federer), il tennista iberico ha definito eccessive tutte le polemiche nate, esprimendo comunque vicinanza verso quegli atleti confinati in camera, lontani da allenatori e preparatori.
Queste le sue parole:
"Non ho sentito quei giocatori che a Melbourne hanno stanze anche migliori delle altre, lamentarsi di avere camere migliori. Non ho neanche sentito dire dagli stessi giocatori che tanto si sono lamentati delle differenze tra Adelaide e Melbourne, che sarebbe stato giusto stare tutti in quarantena senza allenarsi, visto che sfortunatamente ci sono decine di giocatori che hanno viaggiato con positivi e non possono farlo. Ci si lamenta sempre quando si ha una condizione di svantaggio, non quando si ha un vantaggio. Cerchiamo tutti di fare del nostro meglio"
“È comprensibile che ci siano le lamentele. Ma dov’è la linea tra privilegi e non? Io ho una visione diversa rispetto ad altri. Ovviamente per noi che siamo qui ad Adelaide le condizioni sono migliori rispetto alla maggior parte dei giocatori che stanno a Melbourne. Ma sempre a Melbourne ci sono giocatori che hanno stanze più grandi dove poter fare allenamento fisico, altri invece stanze più piccole dove non possono avere contatti con allenatore o preparatore atletico. Dov’è la linea? È un tema di etica e ognuno ha la propria e rispettabile opinione”.
"Massima solidarietà ai giocatori che stanno passando una situazione spiacevole non potendo uscire dalla stanza. Spero che quando usciranno dalla camera possano avere tutti gli aiuti possibili dai tornei per tornare in forma. La situazione è molto dura. Stare 14 giorni confinati non è piacevole, ma paragonato a ciò che sta succedendo è una cosa da niente. Sentiamo ogni giorno storie tristissime, persone che perdono il padre, la madre o i fratelli senza poterli salutare”.