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TENNIS13/09/2023

Coppa Davis, Lorenzi: “Sinner si sta centellinando”

L'ex tennista dice: “Arnaldi è un prospetto da seguire, le polemiche non vanno risolte pubblicamente, ma privatamente”

Sport Today

L'Italia inizia oggi il girone di Coppa Davis senza Matteo Berrettini, Jannik Sinner e Fabio Fognini. Affronterà in rapida successione, a Bologna, Canada, Cile e Svezia. A parlare delle prospettive è Paolo Lorenzi, ex giocatore e ora commentatore tv e con incarichi dirigenziali nella Federtennis.

Il primo argomento è il forfait di Sinner, il nostro migliore tennista: “Agli Us Open non parlerei di delusione. E’ stato un match molto tirato, durato quasi cinque ore, in cui Jannik ha fatto vedere il buono e il cattivo del suo stato attuale“. Ossia: “Di buono c’è che ha lottato strenuamente, nonostante i crampi l’abbiano colto a metà del secondo set e ne abbiano condizionato il match. Un po’ come accaduto ad Alcaraz nella semifinale del Roland Garros. Lo spirito combattivo, quindi, non gli ha fatto difetto al cospetto di un avversario molto forte. Di cattivo c’è il fatto che un problema del genere l’abbia colto in un ottavo e dopo un set e mezzo“.

L'altoatesino non è ancora pronto per vincere uno Slam, dunque: “Gli manca esperienza in partite di questo livello che ti prosciugano più delle altre. Il fatto di avere una resa dalle gambe non ideale non gli ha permesso di essere aggressivo in risposta e l’ha fatto arretrare sul servizio di Zverev. Battuta che è un altro aspetto da migliorare in termini di percentuali, ma chiaramente per fare questo le gambe devono spingere e in quella partita contro il tedesco non aveva la possibilità di farlo. Quindi è un ragionamento che riguarda un insieme di cose su cui sta lavorando e sono certo che presto metterà insieme i pezzi“.

Le prospettive di Jannik: “Per quanto mi riguarda ha la possibilità di concludere l’anno tra i primi cinque del mondo, magari anche da n.4 se dovesse fare una bella stagione indoor come è capace. E l’anno prossimo arriverà agli Slam con più esperienza e anche un ulteriore lavoro fisico alle spalle. Il lato cruciale per lui è questo, il livello di gioco ha dimostrato di averlo“. In Davis c'è stata la rinuncia: “Tanti hanno parlato della partita contro Zverev, ma è stata tutta la trasferta nordamericana nel suo insieme. Ha vinto il suo primo Masters1000, ha faticato a ritrovarsi a Cincinnati e agli US Open ha affrontato la miglior versione di Zverev dell’ultimo periodo non al top della sua forma e in una partita durata molto. Memore anche di quanto è accaduto l’anno scorso, quando si presentò a Bologna ed ebbe dei problemi fisici posteriormente, ha deciso di fare in modo diverso. L’approccio in questo 2023 è cambiato e sta cercando di centellinare il tutto. Si pensi a quanto fatto dopo Wimbledon, quando ha scelto di disputare direttamente la trasferta Canada-Usa“.

Italia priva anche di Berrettini, infortunato e forse anche bloccato mentalmente: “Indubbiamente, trovare le energie per ripartire non è semplice, specie per un giocatore dalle sue caratteristiche. A prescindere da quali potranno essere le sue prossime vittorie, la priorità sarà per lui stare bene e da lì in poi affrontare i match con il piglio con cui aveva giocato a Wimbledon“.

L'Italia punta molto su Lorenzo Musetti: “Ha problemi maggiori a livello mentale che fisico. Troppe sconfitte al primo turno negli Slam, specie l’ultima contro Droguet. Deve lavorare per trovare maggior continuità, lo sa anche lui, e quindi la Coppa Davis può essere una bella opportunità per tornare in campo con lo spirito giusto. Il tennis di Lorenzo può essere efficace su tutte le superfici, ma il primo a esserne convinto deve essere lui“.

Ci sarà Matteo Arnaldi, il migliore oltreoceano: “Lui è sicuramente quello che si è espresso meglio a New York in casa Italia. Ha fatto vedere grandi miglioramenti in tutti i fondamentali e soprattutto ha coraggio e decisione quando gioca. E’ un tennista in evoluzione e da osservare con grandissima attenzione. Bene che sia in Davis per respirare l’azzurro“.

La polemica tra Volandri e Fognini bene non ha fatto: “Non posso stare dalla parte di nessuno perché non sono al corrente precisamente di cosa sia accaduto. Quello che posso dire è che certe situazioni andrebbero affrontate non pubblicamente perché poi vanno ad alterare gli equilibri della squadra. Fognini ha dato tantissimo alla Nazionale e la sua storia in Coppa Davis non è in discussione. Qui si parla di una scelta, sarà poi il campo a dire se sarà giusta o sbagliata, ma queste polemiche andavano evitate“.

L'Italia può comunque qualificarsi per Malaga: “Ci sono possibilità, ma le partite vanno vinte, niente va dato per scontato. Se gli azzurri avranno l’approccio giusto, ci sarà la qualificazione e magari a Malaga si potrà schierare finalmente la formazione migliore che ha un potenziale molto alto“.

Ultimo accenno a Novak Djokovic e all'obiettivo di 30 Slam (è a 24 al momento): “Se il suo fisico tiene, ha dimostrato che sul piano tecnico-tattico sia straordinario. Basti vedere come abbia vinto la partita contro Medvedev: serve&volley nei punti importanti. Alcaraz ha dimostrato però già di batterlo in match di alto rilievo, speriamo ci riescano anche Sinner e gli altri italiani“.

 

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