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TENNIS11/01/2023

Australian Open, Djokovic torna a parlare del 2022: "Ferite che sono rimaste per mesi"

A pochi giorni dall'inizio degli AO, dove Nole è il favorito numero 1, il serbo è tornato a parlare di quanto successo lo scorso anno.

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Tra pochi giorni inizierà l'avventura di Novak Djokovic agli Australian Open, dopo la disavventura del 2022 che ha visto il serbo venire espulso dal Paese per la mancanza della vaccinazione anti covid-19, sostituita da un'esenzione medica che per le autorità australiane non era comunque sufficiente.

A Channel 9, il vincitore di 92 titoli in carriera, tra cui 9 AO, è tornato a parlare di quanto successo un anno fa:

"Sono stato coinvolto in una tempesta mediatica sulla stampa di tutto il mondo relativa a tutto ciò che ha a che fare con il Covid-19 e il vaccino. All'improvviso, sono diventato il cattivo del mondo, una posizione in cui è orribile trovarsi come atleta. La storia che è stata creata su di me dalla stampa era molto negativa.Molte persone hanno un’idea sbagliata di quello che è successo. Stavo solo seguendo le regole. La mia esenzione è stata verificata da un organismo indipendente e da un gruppo di medici. Sono entrato con tutti i documenti validi. Tutto è sfuggito di mano e poi sono stato etichettato come questo o quello. Le bufale inventate dai media erano molteplici e non sono riuscite a far prevalere la mia verità".

Le conseguenze di quella vicenda sono state molto pesanti per il serbo sia da un punto di vista economico che personale ma anche sportivo, dato che è stato difficile tornare ad allenarsi dopo tutto quel trambusto mediatico:

"Sono rimasto per diverse settimane a casa, non ho girato molto. Speravo solo che la situazione si calmasse, cosa che alla fine è successa, ma le scorie sono rimaste eccome. Le ferite mi hanno segnato per diversi mesi, non sapevo che avrebbero influenzato il mio gioco e il modo in cui sto in campo. Non è stato facile per me mentalmente riorganizzarmi e ricominciare da capo. Le tracce di quello che è accaduto le ho sentite per troppo tempo e ancora le avverto. In ogni conferenza stampa mi facevano almeno una o due domande sull’Australia e su quello che era successo. Anche se volevo voltare pagina, le persone me lo ricordavano e tutta la faccenda restava lì. Altre due o tre persone sono entrate in Australia 10 giorni prima di me con esattamente la stessa esenzione che avevo io".

Il Djoker conclude sostenendo che molte persone, in realtà, non hanno ancora capito cosa sia successo esattamente, e sottolineando l'enorme danneggiamento di immagine che ha subito:

"È ancora un peccato e mi fa male che la maggior parte delle persone abbia un’idea sbagliata di quello che è successo. Questo è ciò che mi fa più male. I media se la sono presa con me alla grande per diversi mesi, quindi questo ha creato molto disturbo alla mia immagine e anche alle persone intorno a me. È qualcosa che devi accettare e affrontare. Non direi che è qualcosa che ha finito per distruggere tutto ciò che ho ottenuto dentro e fuori dal campo durante la mia carriera, ma è stato pesante. È stato così d’impatto ed è risuonato così lontano in tutto il mondo che molte persone ne parleranno ancora e lo ricorderanno per molto tempo ed è qualcosa che mi seguirà per un po’ di tempo”.

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