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MOTOGP02/03/2021

Morbidelli: "Sono da titolo. M1 satellite? In MotoGp c'è una brutta abitudine..."

Il compagno di squadra di Valentino Rossi: "Gli avversari più pericolosi? Ducati e Suzuki"

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Franco Morbidelli, secondo in classifica nella passata stagione, quest'anno avrà come compagno di scuderia Valentino Rossi e tutti sostengono che uno dei favoriti per il titolo sia lui: "Lo so, non mi spaventa: mi inorgoglisce. E' un dovere, una responsabilità. In inverno mi sono allenato più duramente che in passato. Sono in forma - a parte una caduta al Ranch due settimane fa, la caviglia fa ancora un po' male - soprattutto ho fatto tanta esperienza, credo in me stesso. Ecco perché 'devo' fare come nel 2020, anzi meglio".

Si dice che il compagno nel box sia il primo avversario: "Vero. Ma il motomondiale, anche se tutti l'abbiamo inseguito fin da bambini, in fondo è solo un gioco. Niente è più grande dell'amicizia, dell'amore. Più importante dei rapporti personali. Ed è impossibile separare il pilota dall'amico: diciamo che in pista proverò a considerarlo un po' più come un avversario. Però con Valentino voglio comportarmi per tutta la vita così come con me stesso, e i miei più grandi affetti: essere corretto, giusto, coerente".

Ripete: "Non voglio nascondermi dietro a parole scontate. Ero uscito molto frustrato dalla stagione 2019. Una sensazione che mi ha dato la forza di svoltare, lo scorso anno: sono stato molto più serio e concentrato in tutto, fuori e dentro la pista. Ho fatto veramente bene, e quello stato d'animo me lo sto ancora portando dietro: la preparazione è stata addirittura più severa, e questa volta i sacrifici mi sono piaciuti. Però guiderò una M1 satellite? La differenza c'è ma non sarà così grande, mi auguro, anche perché i motori sono congelati. L'obiettivo è progredire in alcuni dettagli tecnici che in passato ci hanno fatto buttare via delle gare. Ho cercato maggiore potenza fisica, per metterla sul giro secco: voglio migliorare nelle qualifiche".

Rossi potrà aiutarlo a crescere e a vincere: "Sarà sicuramente un vantaggio, perché potremo scambiarci anche tante impressioni personali, non strettamente tecniche. Ci conosciamo bene, ci alleniamo da sempre al Ranch. Ma poi in gara tiri sempre fuori qualcosa di più. Chi è il numero uno tra noi? Non c'è una gerarchia, siamo trattati nello stesso modo: io ho fatto meglio di Vale l'anno passato, lui ha fatto meglio di tutti nel corso della carriera. Petronas saprà gestirci bene".

Quartararo, finito dietro nel 2020, gli è stato preferito nel team ufficiale Yamaha: "E' da capire. In MotoGP purtroppo c'è questa brutta abitudine di chiudere i contratti presto, all'inizio della stagione. E può capitare che uno, che non pensavi potesse essere all'altezza, all'improvviso diventi il favorito. Rinnovo? Cerco di non pensare a cose che non posso controllare, perché non mi aiuta a fare meglio il mio lavoro. Sono sicuro che Razali (il boss della squadra malese, ndr) troverà una buona soluzione per tutti".

Resta l'incognita di Marquez per la nuova stagione: "Ha avuto uno degli infortuni più brutti che possano capitare ad un campione. Era al top, e rischia di saltare un anno e mezzo. Non conosco le sue condizioni fisiche, ma immagino che anche mentalmente debba soffrire da morire: perché noi piloti siamo uomini, e le cose brutte non le cancelli dalla testa. Sarà difficile per lui tornare quello di prima. Però è una persona forte, gli auguro il meglio. Gli avversari più pericolosi? Ducati e Suzuki".

getty images - Franco Morbidelli