MOTOGP19/02/2021
Caso Schwazer, la Wada contrattacca e Iannone sbotta: "La mafia è più grande dello sport"
Dopo l'assoluzione del marciatore italiano, non potevano mancare reazioni da parte dell'agenzia antidoping e del pilota italiano
Sport Today
L'assoluzione di Alex Schwazer ha mandato su tutte le furie la Wada, l'agenzia mondiale antidoping, che non ha accettato le accuse rivolte dal giudice dopo aver graziato il marciatore italiano: "La Wada è inorridita per le molteplici accuse sconsiderate e infondate fatte dal giudice contro l'organizzazione ed altre parti coinvolte in questo caso - si legge in una nota -. Nel corso del procedimento, la Wada ha fornito prove schiaccianti che sono state confermate da esperti indipendenti e che il giudice ha respinto a favore di teorie infondate. L'Agenzia sostiene tutte le prove fornite e respinge con la massima fermezza le critiche diffamatorie contenute nella decisione. Una volta che le motivazioni saranno state analizzate, la Wada prenderà in considerazione tutte le opzioni disponibili, comprese azioni legali".
Si è sentito coinvolto sulla vicenda anche Andrea Iannone, ex pilota della MotoGp squalificato 4 anni per doping. A differenza di Schwazer, l'abruzzese non potrà più appellarsi a un tribunale: "Questo sistema va fermato per il bene degli atleti che da una vita si sacrificano e fanno sforzi psicofisici senza essere dopati – ha detto The Maniac in un messaggio lanciato attraverso le Instagram Stories del suo profilo ufficiale – Sicuramente ci sono atleti che si dopano ed è giusto che siano puniti, ma chi è pulito non è giusto che paghi soltanto perché la mafia è più grande dello sport. Fa veramente schifo tutto questo".