FORMULA-121/08/2023
Verstappen: "F1 frenetica, mi chiedo se valga la pena continuare"
Il campione del mondo in carica: "Sono preoccupato per lo sport che mi è sempre piaciuto. Lo praticherò ancora, ma fino a un certo punto".
Sport Today
Non è la prima intervista in cui Verstappen manifesta malumori per la F1. Il campione del mondo in carica e leader attuale del campionato (con ampio margine di distacco) ha nuovamente ribadito la sua intenzione di finire presto la carriera e le motivazioni sono molteplici.
Al quotidiano olandese De Telegraaf, Verstappen non ha nascosto un suo timore: "Sono preoccupato per lo sport che mi è sempre piaciuto. Lo praticherò ancora, ma fino a un certo punto. Non è che io sia totalmente contrario al cambiamento, come invece affermano alcune persone. Ma quei cambiamenti devono essere a vantaggio della F1. Perché devi cambiare quando le cose stanno andando bene? Penso che una sessione di qualifiche tradizionale sia un ottimo formato. Non deve ruotare tutto intorno ai soldi. La gente potrebbe pensare: 'Beh, guadagna un sacco di soldi, di cosa si lamenta quel tizio?'. Ma riguarda il tuo benessere, come vivi le cose e non quanto guadagni. Mi sento come se dovessi fare troppo e saltare altre cose che invece mi piace fare. Quindi a volte penso: 'Ne vale ancora la pena?'".
A preoccupare Verstappen sono anche tutte le attività fuori dalla pista: "I viaggi non sono il problema più grande. Si tratta più di tutte le cose extra che devo fare. I giovedì in un fine settimana di gara possono essere molto lunghi a seconda di dove siamo e al di fuori delle gare c'è molto lavoro al simulatore da fare. Ad esempio, perdo più di un mese all'anno per gli appuntamenti legati al marketing. A un certo punto non hai più voglia di fare tutto questo".
Verstappen però ha garantito che non smetterà prima del 2028, data di scadenza dell'attuale contratto che lo lega alla Red Bull: "Le cose dovrebbero andare davvero male perché ciò possa accadere. Non mi aspetto che la squadra decada così tanto, stando a tutte le persone fantastiche che abbiamo. Ma in questo sport è sempre possibile che tu non sia competitivo. Dipende da quali sono le prospettive, ma sì, non mi vedo a lottare a metà dello schieramento per tre anni. Poi preferirei restare a casa o fare qualcos'altro. Ma, ancora una volta, non mi aspetto che possa accedere tutto ciò".