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FORMULA-121/08/2021

Ferrari, Sainz: "Penso che le attuali unità ibride siano un po’ sottovalutate"

Carlos Sainz è intervenuto sul dibattito del rumore dei motori in F1, definendosi un nostalgico dei vecchi V12 ma non giudicando la questione così importante.

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Il pilota della Ferrari Carlos Sainz interviene sulla diatriba del rumore in F1.Dall’introduzione delle power unit ibride del 2014 se ne è sempre parlato, col dibattito che si divide tra due scuole: c’è chi non dà peso alla questione, anche perchè negli ultimi anni il rumore dei motore è anche aumentato rispetto al passato, e chi, invece, sente fortemente la nostalgia dei bei vecchi motori V12. 

In una Formula 1 che sta discutendo il tipo di motorizzazione da adottare a partire dal 2025, e anche Carlos Sainz ha voluto entrare nel merito della discussione:

"Penso che le attuali unità ibride siano un po’ sottovalutate. Si parla troppo poco dell’efficienza energetica di questi motori. Nel 2013 si bruciavano 180 kg di benzina per la distanza di gara, mentre ora con 100 kg riusciamo a coprire la stessa distanza con molta più potenza. Abbiamo un po’ perso il suono, ma bisogna trovare il migliore compromesso”.

Sainz precisa di essere un po' nostalgico dei vecchi motore, ma di per se non ritiene la questione così rilevante:

"Il suono non è così spettacolare come un tempo. Quando sono andato per la prima volta a una gara di F1 a 10 anni, mi sono quasi spaventato dal rombo che facevano quei motori. Non riuscivo a capire come potessero fare tanto rumore senza esplodere. Quella sensazione oggi non si avverte più, ma ciò non significa che questi rumori siano silenziosi, affatto. Servono ancora i tappi nelle orecchie in garage“. E ha concluso, nell’intervista concessa ad Auto, Motor und Sport: “Il sound non è così male, ma non fa venire più la pelle d’oca come una volta. Ma non bisogna sopravvalutare il rumore del motore. Quando più squadre lottano per titoli e vittorie, con piloti capaci di sorpassarsi sino all’ultimo giro, tutto il resto viene dimenticato. La cosa più importante è avere gare emozionanti, tutto il resto è un accessorio”.

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