FORMULA-115/04/2021
F1: un po' di storia del circuito di Imola e i favoriti del GP dell'Emilia-Romagna
I numeri relativi al circuito Enzo e Dino Ferrari che domenica ospiterà la seconda gara del campionato del mondo 2021.
Sport Today
Quello di domenica sarà il 29° Gran Premio iridato di Formula 1 che verrà ospitato dal circuito Enzo e Dino Ferrari di Imola. Inaugurato nel 1953 e inizialmente chiamato Circuito del Santerno, nel 1970 venne dedicato a Dino Ferrari, il figlio d Enzo, scomparso a 24 anni per distrofia muscolare, e dal 1989, il Gran Premio successivo alla morte del Drake, assunse la denominazione attuale.
Il circuito esordì in Formula 1 il 14 settembre 1980 ospitando l’unica edizione iridata del Gran Premio d’Italia non disputata a Monza, poi dal 1981 al 2006 vi si svolse il Gran Premio di San Marino, di solito tra aprile e maggio. Infine il 1° novembre delll’anno scorso l’impegnativo circuito venne fortunatamente riesumato a causa della pandemia dopo 14 anni di assenza dal Circus e vi andò in scena il Gran Premio dell’Emilia Romagna.
Ovviamente i giorni più memorabili, e allo stesso tempo più terribili, nella storia di questa pista sono il 30 aprile e il 1° maggio 1994. Per la verità la prima data, nella quale morì durante le qualifiche l’austriaco Roland Ratzenberger su Simtek, non se la ricorda quasi nessuno. Quella del 1° maggio invece se la ricordano tutti perché al sesto giro della gara morì Ayrton Senna, il pilota più titolato in quel momento in attività e uno dei più grandi di sempre.
A seguito di queste tragedie, nel 1995 vennero modificate con delle chicane le curve del Tamburello, dove si schiantò Senna e ove altri, come Gerhard Berger nel 1989, e la successiva curva Villeneuve, dove ebbe l’incidente Ratzenberger e che prende il nome da Gilles, che vi si schiantò al sesto giro nel 1980 rimanendo miracolosamente illeso. Un’altra modifica venne apportata alla zona delle Acque Minerali, mentre l’anno scorso sparì la Variante Bassa prima del traguardo.
Il record di pole position è stato stabilito da Senna con otto, delle quali addirittura sette consecutive dal 1985 al 1991 e l’ultima nel 1994 il giorno prima della sua morte. Il record di Gran Premi vinti invece è in possesso di Michael Schumacher: sette trionfi, dei quali ben sei con la Ferrari, nel 1999, 2000, 2002, 2003, 2004 e 2006, oltre a quello sulla Benetton del 1994.
Oltre alle sei di Schumi, la casa di Maranello ha vinto altre due volte, nel 1982 con Didier Pironi, nel giorno del duello con Villeneuve che interruppe la fraterna amicizia tra i due e portò indirettamente alla morte di un incavolato Gilles a Zolder due settimane dopo, e nel 1983 con Patrick Tambay.
Due le vittorie di piloti italiani: Elio De Angelis nel 1985 grazie alla squalifica di Alain Prost per la McLaren trovata sottopeso, e Riccardo Patrese, che nel 1990 si prese la rivincita degli insulti ricevuti dal pubblico per essere andato a sbattere all’uscita delle Acque Minerali mentre era in testa davanti a Tambay a cinque giri e mezzo dalla fine.
Difficile dire chi siano i favoriti per quest’anno: le condizioni saranno totalmente diverse da quelle del Bahrain di tre settimane fa, dove Max Verstappen ha dominato con la Red Bull ma ha dovuto cedere la vittoria a Lewis Hamilton per averlo sorpassato in maniera irregolare nel finale.
Presumibilmente saranno ancora una volta le Mercedes le favorite, in particolare quella del sette volte campione del mono, trionfatore un anno fa, ma la Red Bull ha dimostrato di avere colmato il gap. Per quanto riguarda le Ferrari, si spera che siano in grado di lottare, se non per la vittoria, quantomeno per il podio.