FORMULA-122/03/2021
F1, Sainz: "Ho guadagnato il rispetto. Tifo? Certe cose le vedi solo in Ferrari"
Chiude l'intervista parlando di Vettel: "Dovrebbe essere orgoglioso di ciò che ha lasciato dietro di sé, vediamo chi fa 11 vittorie con la Rossa come lui".
Sport Today
Intervistato da Soy Motor, Carlos Sainz ha spiegato quanto sia stato utile sconfiggere le malelingue: “Tutte le persone che dicevano che io ero dov’ero in quanto figlio di mio padre mi hanno dato grande energia. Oggi no. Non ho più bisogno di quel combustibile. Ho dovuto dimostrare di non essere figlio di mio padre nel karting, alla Red Bull o nel primo anno in Formula 1. Erano in tanti in Spagna a pensare che ero arrivato lì per il mio cognome. Col tempo mi sono guadagnato il rispetto. Sicuramente c’è qualcuno che lo pensa ancora, ma non mi interessa”.
L'adattamento in Ferrari sta andando bene: “Va bene, ed è un buon segnale. Non va sottovalutata l’importanza di essere lì, in Italia, tutte le settimane da lunedì a venerdì. Una cosa che in F1 non si faceva: i piloti vivevano a casa propria e andavano al simulatore una volta al mese, e in fabbrica a un evento puntuale due-tre volte all’anno. Fino a tre anni fa era così. Io ho deciso diversamente, ho iniziato a cambiare questa cosa in McLaren, ho visto che ha funzionato e ho continuato in Ferrari. E penso che sia per questo che sembra che io sia in Ferrari da più tempo. Ho già accumulato una trentina di giorni con la squadra invece di 4-5, per questo sembra che conosca gli ingegneri come se fossi stato con loro da tanto”.
Una Ferrari da ricostruire? Sainz ha la risposta: “Più che ricostruirsi si deve ritrovare. Non bisogna dimenticare che gli ingegneri che ora sono in Ferrari sono gli unici che sono riusciti a rivaleggiare con quelli della Mercedes. Potremmo aggiungere quelli della Red Bull, però gli unici capaci di disputare il Mondiale alla Mercedes fino alle ultime 4 gare sono stati quelli che ora sono in Ferrari. Sono stati anni duri, il 2019 e ancora peggio il 2020, bisogna ritrovarsi e riprendere la direzione corretta”.
Il pilota spagnolo ha già capito quanto i fan tengano alla 'Rossa': “Mi ha colpito tanto la presenza dei tifosi a Fiorano. Ho pensato: ‘Chissà quante volte i tifosi si sono arrampicati lì per vedere Schumacher, e ora si arrampicano per vedere me. La sensazione di pensare che una cosa del genere succede solo in Ferrari. Non c’è nessun’altra squadra che ha un circuito infilato in un paese e che questo paese vada lì a vedere i piloti. È unico. È qualcosa di molto grande, difficile da spiegare con delle parole. Non so descrivere ciò che sente un pilota. Senti quanto sei importante per loro”.
Chiude l'intervista parlando della paura di essere divorato dal Cavallino: “Non temo che possa succedere. Se faccio le cose come ho pensato di farle non penso che accadrà. Non la vedo così, non avverto il fatto che il cavallino possa divorare il pilota. Pensi a Vettel e pensi a ciò che dice la gente, che se l’è mangiato la Ferrari, ma non è così, almeno per me. È stato 5 anni lì, ha vinto corse, se ne va con 11 vittorie e tanti podi e lascia alle sue spalle una storia, per me non se lo sono mangiato, Seba dovrebbe essere orgoglioso di ciò che ha lasciato dietro di sé, vediamo chi fa 11 vittorie in Ferrari come lui. Magari entro in territorio fangoso, ma io la vedo così”.