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CICLISMO02/09/2021

Vuelta 2021: oggi la tappa regina con arrivo sull'Altu d'El Gamoniteiru

La diciottesima frazione della Vuelta a España 2021 rappresenta di fatto l’ultimo tappone di questa edizione con ben quattro salite

Sport Today

La Vuelta sta volgendo al termine con gli ultimi tre giorni di pedalate verso il traguardo finale di Santiago di Compostela e propone la sua diciottesima tappa, un vero e proprio colosso come la Salas-Altu d’El Gamoniteiru, di 162,6 chilometri. 

È la tappa regina di questa edizione con arrivo sull'Altu d'El Gamoniteiru di categoria Especial. Si giunge a quota 1772 metri di altitudine (terza cima più alta di questa Vuelta) dopo due GPM di 1a categoria e uno di 2a.

Un'occasione importante, la penultima se guardiamo le restanti tappe, dedicata ai big della classifica generale per poter fare la differenza in salita e definire il podio finale. Se non si è al top, si può perdere terreno già a metà corsa.

La giornata si presenta sicuramente ostica e impegnativa: si parte subito salendo piano piano sino alla rampa del primo GPM del giorno, il prima categoria del Puertu de San Llaurienzu(km 54,1) con i suoi 9,9 chilometri all’8,6%. Il picco massimo si tocca però dopo soli 1500 metri con una pendenza del 16%. Archiviata la prima scalata, i corridori si troveranno a dover affrontare una discesa piuttosto tecnica e lunga che porterà il plotone al traguardo volante di Barzana(km 86,5).

Da qui in poi si risale verso il GPM di prima categoria dell’Altu de la Cobertoria con i suoi 7,9 chilometri all’8,6% e una seconda parte più tecnica con picchi del 14%.

Dopo la salita la strada tornerà a scendere per circa 13 chilometri e condurrà a circa ad un tratto di 25 chilometri di pianura, prima di approcciare il seconda categoria con bonus dell’Altu la Sega o del Cordal con i suoi 12,2 chilometri al 3,8%. Il percorso non termina qui: i corridori infatti saranno chiamati all'ultimo sforzo della giornata ovvero quello della temutissima scalata finale verso l’Altu d’El Gamoniteiru. Salita pazzesca di categoria speciale lunga ben 14,6 chilometri con una pendenza media del 9,8% quasi infinita. Praticamente tutta la scalata si aggira tra il 10 e l’11%, ma attenzione agli ultimi 600 metri dove sono previsti anche picchi del 17% prima del traguardo.  La salita finale è uno dei passaggi chiave di questa edizione. La temibile salita asturiana è una di quelle rampe, come lo Zoncolan o l’Angliru, che lasciano il segno e che possono essere domate soltanto dai corridori più in forma. 

Questo arrivo fa gola soprattutto agli attaccanti da lontano, soprattutto per il prestigio che dà vincere su una salita così iconica. Romain Bardet (Team DSM), già vincitore della quattordicesima tappa, ha già promesso che ci riproverà in questa giornata e, visto lo stato di forma della maglia a pois, è da tenere fortemente in considerazione per il successo finale. Anche il vincitore della quindicesima tappa, Rafal Majka (UAE Team Emirates), potrebbe provare a lasciare di nuovo il segno così come l’azzurro Damiano Caruso (Bahrain Victorious), vincitore a sua volta con una splendida azione la nona tappa. Altri attaccanti di alto profilo potrebbero essere Mark Padun (Bahrain Victorious), Chris Hamilton, Michael Storer (Team DSM), che finora di tappe ne ha vinte ben due, Jay Vine (Alpecin-Fenix), Mikel Nieve (BikeExchange), Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo) e Joe Dombrowski (UAE Team Emirates), già vincitore di una tappa al Giro d’Italia

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