TOUR DE FRANCE10/07/2023
Tour de France, Pogacar certo della sua forma: "Non sono sorpreso, ma cerco di usare la testa"
Il campione sloveno rivolge lo sguardo verso le Alpi: "Jonas dice che sono montagne più adatte a lui, vedremo..".
Sport Today
Fa il punto della situazione nel giorno di riposo Tadej Pogacar, distante solo 17" dalla Maglia Gialla che ha indossato a Parigi nel 2020 e nel 2021: "Onestamente non ero molto preoccupato al via, anche se avrei preferito un avvicinamento più lineare al Tour de France; sul Marie Banque sono stato sorpreso di perdere terreno, sapevo di stare bene, non sono invece sorpreso delle mie prestazioni perché la condizione è buona”.
L'alfiere della UAE Emirates è pronto a scrivere altri capitoli di una rivalità che rischia di entrare nella leggenda: "E' una sfida divertente, che si era accesa un anno fa e che ha regalato spettacolo in questa settimana; ci attacchiamo a vicenda, a me interessa crescere di condizione per giocarmi il simbolo del primato nella terza settimana. Le Alpi sono più adatte a Jonas? Lo capiremo quando le scaleremo, anche a me piaccono; ci sono andato in ricognizione per scoprirle meglio, ma non serve parlare adesso. Aspettiamo che la strada dia la sua risposta".
Lo sloveno parla della squadra e dell'esperienza accumulata sulle strade di Francia: “Ho fatto tre Tour de France e ogni Tour regala una nuova esperienza, è la corsa più importante dell’anno: è bello vincere con 50 km di fuga, ma la corsa dura tre settimane e rischi di pagare gli sforzi del giorno precedente; si deve correre usando la testa, senza dare il massimo in una singola tappa, si vede che sto invecchiando, è il mio ultimo anno in Maglia Bianca. Ho un compagno come Adam nelle posizioni di vertice, ha una buona gamba e questo mi conforta; la Jumbo - Visma proverà a farmi 'saltare' in una tappa, ma sono pronto a rispondere alla loro tattica; ieri ho corso bene, ma in altre occasioni mi sono espresso in maniera più incisiva".
La chiusura è dedicata alla fidanzata Urska Zigart e a una curiosità del tutto 'fisiologica': “Urska sta meglio. è tornata in bici, anche se ha bisogno ancora di qualche giorno. Quando perdi il controllo a quella velocità è molto difficile, lo sappiamo bene tutti noi ciclisti; quel che le è successo mi fa pensare in discesa, a volte ti chiedi se valga la pena correre quei rischi. Personalmente cerco di fare pipì una, massimo due volte a tappa: scelgo momenti in cui sai che puoi rientrare, o quando sono in molti a farlo, insieme è più facile. Se invece devi fare la numero due sei finito, non è facile rientrare perché le gambe ti cedono”.