TOUR DE FRANCE28/06/2023
Tour de France: crono e montagne non sono le uniche insidie del percorso
La partenza in Spagna, i Pirenei già alla 5a tappa e una solo crono (22 km) caratterizzano l’edizione n. 110 della Grande Boucle
Sport Today
Mancano solo tre giorni alla partenza dell’edizione numero 110 del Tour de France. Il Grand Depart quest’anno avverrà in Spagna, dove i corridori resteranno sino alla partenza della terza tappa. Il via sabato primo luglio da Bilbao mentre l’arrivo sarà, come da tradizione, a Parigi sugli Champs Élysées dopo 21 tappe e 3.404 chilometri.
Si annuncia grande spettacolo, favorito anche da un percorso impegnativo e tantissime tappe nelle quali bisogna fare attenzione alle possibili insidie. A partire dalla prima. Particolare di questa edizione del Tour è la presenza di un’unica cronometro, tra l’altro di appena 22 chilometri. Una cronometro breve ma molto dura e con tratti in salita, compresa la Côte de Domancy, GPM di 2a categoria (2,5 km al 9,5%). Sarà la tappa numero 16, subito dopo il secondo giorno di riposo (dettaglio questo che ne aumenta ancora di più la difficoltà). Attenzione anche alla tappa numero 9 con l’arrivo sul vulcano di Puy de Dôme, alla tappa numero 15 con arrivo sul Monte Bianco, alla tappa numero 17 con arrivo a Courchevel km 166 e alla penultima con arrivo a Le Markstein (Fellering). Complessivamente il percorso propone 8 tappe pianeggianti, 4 mosse, 8 di montagna, una crono e 4 arrivi in salita.
LA PRIMA SETTIMANA - Molto impegnative le prime due tappe, con arrivo a Bilbao (ben 6 i GPM presenti) e a San Sebastian (i corridori affronteranno anche la salita del Jaizkibel, che è tra le più dure della Clasica San Sebastian). Spazio ai velocisti negli arrivi di Bayonne e Nogaro (qui il traguardo è posto nel circuito automobilistico di Paul Armagnac). Quest’anno già alla quinta tappa i ciclisti dovranno affrontare i Pirenei e il primo Hors Categorie (il Col de Soudet). L’arrivo a Laruns, però, arriva dopo una discesa e sette chilometri pianeggianti. Solo un assaggio, comunque, di quello che li attende il giorno successivo. La sesta tappa, da Tarbes a Cauterets-Cambasque, è il vero tappone pirenaico e il primo arrivo in salita del Tour. Prima dell’ultima ascesa (16 km al 5,4%), i corridori affronteranno nell’ordine la Cote de Capvern-les-Bains (3a cat., 5,6 km al 4,8%), il Col d’Aspin (1° cat., 12 km al 6,5%) e il Col du Tourmalet (HC, 17,1 km al 7,3%).
Dopo le prime tappe di montagna, ancora spazio alle ruote veloci sui traguardi di Bordeaux e Limoges. E poi si torna di nuovo a salire, con una tappa durissima: la Saint-Léonard-de-Noblat – Puy de Dôme. Dopo aver scalato la Cote de Felletin (2,1 km al 5,2%), la Cote de Pontcharraud (1,8 km al 4,6%), la Cote de Pontaumur (3,3 km al 5,3%), i corridori affronteranno il Puy de Dôme: si tratta di 13,3 km complessivi al 7,7% di pendenza media, con gli ultimi 5 chilometri all’11,6% (non si scende mai sotto all’11%).
LA SECONDA SETTIMANA – Lunedì 10 luglio i corridori saranno a Clermont-Ferrand per il primo giorno di riposo. Il giorno dopo li attende la decima tappa, da Vulcania a Issoire, molto mossa: ben 5 GPMP (quello di categoria maggiore, 2a, è il Col de la Croix Saint-Robert lungo 6 km al 6,3% posto a metà tappa), ma arrivo posto dopo circa 10 chilometri di pianura. Se in questa potrebbe andare in porto una fuga, quella successiva con arrivo a Moulins è dedicata ai velocisti, con gli ultimi 50 chilometri completamente pianeggianti.
Nuova tappa mossa, indicata anche per possibili imboscate da parte degli uomini di classifica, quella con arrivo a Belleville-en-Beaujolais. Il percorso presenta cinque GPM, divisi in due gruppi: la Côte de Thizy-les-Bourgs (3a cat., 4,3 km al 5,6%) e il Col des Ècorbans (3a cat., 2,1 km al 6,9%) nei primi 40 km; il Col de la Casse Froide (3a cat., 5,2 km al 6,1%), il Col de la Croix Montmain (2a cat., 5,5 km al 6,1%) e il Col de la Croix Rosier (2a cat., 5,3 km al 7,6%) posti tra i meno 65 e i meno 30 chilometri alla conclusione.
Il 14 luglio, festa nazionale francese, regalerà agli appassionati una sicura battaglia tra i pretendenti alla maglia gialla. Dopo una tappa quasi completamente pianeggiante, gli ultimi 17,4 chilometri propongono il terreno giusto per sferrare l’attacco: tutta salita, classificata Hors Categorie, sino all’arrivo di Grand Colombier. La pendenza media della salita è del 7,1%, ma ci sono tratti che superano il 10%. Ed è solo il primo atto. Le due tappe successive, la numero 14 e 15, promettono di essere altrettanto spettacolari.
La Annemasse – Morzine les Portes du Soleil, in programma sabato 15, lungo i suoi 151,87 chilometri propone ben 5 GPM, di cui uno di 3a categoria (il Col de Saxel, 4,2 km al 4,6%), tre di 1a categoria (il Col de Cou, 7 km al 7,4%; il Col du Feu, 5,8 km al 7,8%; il Col de la Ramaz, 19,9 km al 7,1%) e un HC posto quando al traguardo mancano poco più di 10 km (il Col de Joux Plane, 11,6 km all’8,5%).
Il giorno dopo, domenica 16, arrivo in salita a Saint-Gervais Mont-Blanc le Bettex. Veramente duri gli ultimi 65 chilometri (in totale sono 179), dove le discese avranno un’importanza pari alle salite. I corridori, che hanno già affrontato il Col de la Fordaz de Montmin (1a cat., 7,2 km al 7,3%), scaleranno nell’ordine il Col de la Croix Fry (1a cat., 11,3 km al 7%) e il Col des Aravis (3a cat., 4,4 km al 5%). Poi un lungo tratto, costituito da una prima discesa, una nuova salita e successiva discesa – porterà i corridori a Domancy, dove inizieranno la salita finale. Questa è divisa in due parti: la prima (Cote des Amerands, 2a cat.) è lunga 2,7 km e ha una pendenza media del 10,9%, la seconda che porta al traguardo è lunga 7 km e ha una pendenza media del 7,7% (HC).
LA TERZA SETTIMANA – Dopo il Monte Bianco arriva il secondo giorno di riposo. Più che un vantaggio, per i pretendenti alla maglia gialla un’insidia ulteriore. Il giorno dopo, infatti, c’è la cronometro. Appena 22 km da Passy a Combloux, ma difficili. Il percorso presenta prima la Cote de la Cascade de Coeur, poi la discesa sino a Sallanches e quindi la Cote de Domancy, 2,5 km al 9,4%. Ma la fatica non è ancora finita, visto che la strada continua a salire sino al traguardo.
E dopo la crono ancora montagne con la tappa da Saint-Gervais Mont-Blanc a Courchevel, durante la quale si affronta anche il Col de la Loze (2304 metri, il punto più alto toccato dal Tour), lungo 28,1 km al 6%.
Spazio quindi ai velocisti rimasti in gruppo con gli arrivi di Bourg-en-Bresse e Poligny. Si arriva così alla penultima tappa, che ricca di salite può ancora modificare la classifica generale. Ma questa è l’ultima fatica, prima della passerella finale sugli Champs Élysées a Parigi.
LE TAPPE
sabato 1 - 1a tappa: Bilbao – Bilbao (km 182)
domenica 2 - 2a tappa: Vitoria-Gasteiz – San Sebastian (km 209)
lunedì 3 - 3a tappa: Amorebieta-Etxano – Bayonne (km 185)
martedì 4 - 4a tappa: Dax – Nogaro (km 182)
mercoledì 5 - 5a tappa: Pau – Laurens (km 163)
giovedì 6 - 6a tappa: Tarbes – Cauterets-Cambasque (km 145)
venerdì 7 luglio - 7a tappa: Mont-de-Marsan – Bordeaux (km 170)
sabato 8 luglio - 8a tappa: Libourne – Limoges (km 201)
domenica 9 - 9a tappa: Saint-Léonard-de-Noblat – Puy de Dôme (km 184)
lunedì 10: primo giorno di riposo
martedì 11 luglio - 10a tappa: Vulcania – Issoire (km 167)
mercoledì 12 - 11a tappa: Clermont-Ferrand – Moulins (km 180)
giovedì 13 - 12a tappa: Roanne – Belleville-en-Beaujolais (km 169)
venerdì 14 - 13a tappa: Châtillon-sur-Chalaronne – Grand Colombier (km 138)
sabato 15 - 14a tappa: Annemasse – Morzine Les Portes du Soleil (km 152)
domenica 16 - 15a tappa: Les Gets Les Portes du Soleil – Saint-Gervais Mont-Blanc (km 180)
lunedì 17: secondo giorno di riposo
martedì 18 - 16a tappa: Passy – Combloux (crono, km 22)
mercoledì 19 - 17a tappa: Saint-Gervais Mont-Blanc – Courchevel (km 166)
giovedì 20 - 18a tappa: Moûtiers – Bourg-en-Bresse (km 186)
venerdì 21 - 19a tappa: Morais-en-Montagne – Poligny (km 173)
sabato 22 - 20a tappa: Belfort – Le Markstein (km 133)
domenica 23 - 21a tappa: Saint-Quentin-en-Yvelines – Paris Champs Élysées (km 115)