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CICLISMO14/12/2022

La vedova di Rebellin: "Si sono accaniti contro di lui"

Françoise Antonini: "La sua vita era la bicicletta, pedalava di giorno e sognava le corse di notte".

Sport Today

Françoise "Fanfan" Antonini, seconda moglie di Davide Rebellin, ha raccontato in un'intervista al settimanale 'Oggi' gli ultimi anni del corridore vicentino, assolto dopo sette anni da un'accusa di doping, senza che fosse però restituito l'argento olimpico del 2008. 

"Da quando l'ho conosciuto ci sono sempre stati problemi, cause, avvocati. Questo accanimento è stato eccessivo: Davide non si arrabbiava, né alzava la voce, ma si teneva tutto dentro, non diceva niente per proteggermi. Solamente una volta l'ho visto con le lacrime agli occhi, ma poi ha avuto la reazione di sempre, se ne è andato a pedalare" spiega "Si allenava tutti i giorni, a parte Natale, sei o sette ore, e poi la palestra. Più si va avanti con l'età e più bisogna allenarsì - diceva. In dieci anni non abbiamo mai fatto un weekend o una vacanza insieme, la bicicletta era la sua vita. Pedalava anche durante la notte: a volte sentivo che ansimava e si agitava nel sonno e al risveglio raccontava di aver sognato di rivincere le classiche in Belgio, accadeva spesso".

"Era andato in Veneto a incontrare i suoi avvocati, perché aveva perso il ricorso della causa con l'Agenzia delle Entrate" prosegue "Me l'aveva nascosto, nel 2015 aveva vinto il primo grado e pensavamo fosse finita, ma non era così. Vedrai ci vorrà del tempo, ma vinceremo - ripeteva. La mattina in cui è stato investito era andato in banca perché aveva bisogno di un prestito, non c'era più un soldo sul conto"

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