CICLISMO11/05/2023
Giro: Lefevere, “Valuteremo ogni giorno la condizione di Evenepoel”
Il team manager della Soudal Quick-Step evidenzia anche il problema dei cani randagi al Sud Italia
Sport Today
Uno dei momenti cruciali della tappa di ieri del Giro d’Italia, la Atripalda-Salerno, è stata la caduta del campione del mondo ed ex maglia rosa Remco Evenepoel. Una caduta causata dallo spostamento di alcuni corridori per l’invasione della sede stradale da parte di un cane randagio. Questa caduta, tra l’altro, è stata soltanto la prima della tappa di ieri. Altra caduta, questa volta per un suo movimento errato in gruppo, quando mancavano meno di 3 chilometri al traguardo.
Evenepoel stamattina partirà regolarmente da Napoli, nonostante soffra molto. Ad annunciarlo il team manager della Soudal Quick-Step, Patrick Lefevere, a De Ochtend sulla Radio 1 belga. “Ora dobbiamo vedere come si sente giorno per giorno – ha affermato Lefevere - Vedremo come andrà, non sarà certo una corsa facile. Per tutto il giorno dovrà soffrire per mantenere il suo posto nel gruppo. E domani c’è la tappa di montagna. Dobbiamo vedere come si sente giorno per giorno. Per il primo giorno di riposo (in programma lunedì prossimo, ndr) non ci resta che sperare che i danni non si aggravino”.
Lefevere nel corso dell’intervista alla radio belga ha voluto sottolineare il problema degli animali randagi. “Ovviamente non è divertente quando provi qualcosa del genere – ha dichiarato –, perché Remco stava molto bene. Purtroppo, conosciamo bene la regione, perché qui si sono verificati incidenti simili in passato”.
Proprio in queste zone, sulla discesa del Chiunzi, 26 anni fa Marco Pantani fu messo ko da un gatto (bianco secondo le cronache, nero per i racconti futuri, grigio secondo le sue affermazioni) che tagliò la strada alla corsa facendo finire il Pirata contro un muretto a lato della careggiata, proprio il lato della gamba resa più corta dall’incidente dell’anno prima quando a tagliargli la strada era stato un fuoristrada. Il giorno dopo si sarebbe ritirato.
“Non voglio esagerare ora – prosegue il team manager della Soudal Quick-Step – ma ero sul percorso e pensavo di essere in Colombia. Ho visto almeno quindici cani randagi lungo le strade. Puoi vivere questo tipo di situazione nel sud Italia”. La soluzione? Secondo Lefevere è difficile, ma i corridori possono trovare due importanti alleati. “Come corridore non puoi tenerne conto, ma devi contare sulla buona volontà delle persone: la polizia e il pubblico, che capiscono quale può essere il pericolo di un cane e lo scacciano”.