CICLISMO24/05/2021
Giro d'Italia: accorciata per maltempo la tappa più attesa
Frazione accorciata a causa del freddo e il maltempo da 212 a 155 km, si scaleranno comunque Crosetta e Giau e si arriverà a Cortina
Sport Today
Oggi, lunedì 24 maggio, le strade della corsa Rosa sarebbero dovute essere teatro della tappa più attesa del Giro d’Italia 2021, la frazione regina da Sacile a Cortina d’Ampezzo. Nel complesso i corridori avrebbero dovuto affrontare un dislivello di 5700 metri ma purtroppo a causa di freddo e neve, non sarà così.
Il Giro d'Italia 2021 perde quindi due grandi protagonisti. Stavolta non si tratta di corridori, ma di salite simboliche dove era previsto grande spettacolo nella sedicesima tappa: i passi Fedaia e Pordoi (Cima Coppi di questa edizione). La decisione è arrivata poco prima del via ufficiale (originariamente fissato alle 10.50) a causa del freddo e del maltempo che sferza questa parte d'Italia. La frazione è stata accorciata dai 212 km da programma ai 155 km del nuovo percorso. Si scalerà comunque il passo Giau, nuovo punto più alto di questa corsa rosa coi suoi 2233 metri, e si arriverà sempre a Cortina. Nuova partenza alle 11.30.
Queste le parole di Cristian Salvato, presidente dell'ACCPI e rappresentante dei corridori al Giro: "I corridori vogliono fare la tappa, ma si va per tre volte sopra i 2000 metri, si sperava in un miglioramento del tempo. Ma guardando le previsioni non si voleva arrivare a condizioni estreme. Ringrazio l'organizzazione per la sensibilità dimostrata nei confronti dei corridori. Confermo che al momento è confermata la discesa del Passo Giau e i corridori si impegneranno a fare una corsa spettacolare fino a Cortina".
Anche se rimane "solo" il Giau, tornano protagonisti anche gli uomini di classifica. Egan Bernal (INEOS Grenadiers) dovrà dimostrare di essere tornato al 100% e di essere in grado di difendere la propria Maglia Rosa senza troppi affanni, anche grazie all’apporto di una squadra in grande forma con soprattutto Daniel Martinez, Gianni Moscon, Jonathan Castroviejo e Jhonatan Narvaez in grande spolvero. L’arrivo però non è in salita e, visto che si preannuncia un tempo da lupi, potrebbe essere la discesa a fare la differenza ancora più delle pendenze contrarie.
Il direttore del Giro, Mauro Vegni, ha spiegato così la scelta ai microfoni della Rai: "Sul percorso ci sono fiocchi di neve misti ad acqua. Abbiamo pensato che sarebbe stato meglio fare una tappa più corta, ma intensa, piuttosto che una tappa non troppo bella. Pensiamo di aver tutelato i corridori e la frazione. Abbiamo ritenuto che ci fossero le condizioni per fare tutte le salite, ma che ci fossero anche le condizioni per non farle. Alcune squadre avrebbero gradito fare la tappa completa, ma sulla strada ci sono anche altri e se cominciano a fare cose non belle non facciamo una gran figura".