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CICLISMO08/08/2023

Ganna, un oro fatto di dettagli e forza mentale: "Dietro la tattica c'è un lungo lavoro"

La stella della pista azzurra svela: "Ho fatto l'inseguimento individuale perché mi ha iscritto Villa, non per desiderio di rivalsa. L'acido lattico invita a rallentare, ma non mi posso arrendere".

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"I festeggiamenti? Messaggini per ringraziare i familiari dei complimenti, un brindisi veloce con i compagni: ero talmente cotto che mi sono subito buttato a letto, dopo una gara c'è sempre un'altra gara, bisogna riposare. Le feste le rimando e magari le dimentico: non sono tipo da grandi cerimonie" esordisce con la solita misura davanti al microfono Filippo Ganna, intervistato da 'Il Corriere della Sera' "Odio la pesantezza, le domande tutte eguali, se ci sono temi interessanti da discutere, affronto con piacere le interviste".

La molla per l'ennesimo successo nell'individuale non è stata la sconfitta nel quartetto:, con il quale dà l'appuntamento alla rassegna a cinque cerchi "Mi è spiaciuto perdere con il quartetto, siamo quattro locomotive che, se nello stesso giorno e nella stessa ora non sono al pieno della condizione, possono perdere e nello sport si vince e si perde; non ho corso l'individuale per una rivincita, ma perché mi ha iscritto Marco Villa e lui è una delle poche persone che per me contano, non lo deluderei mai. A Parigi ci sarà la rivincita con la Danimarca? Penso solo alla cronometro e alla Vuelta, poi faremo il punto della situazione; ai Giochi punteremo di sicuro all'oro".

"Quando vai a 60 all'ora si percepisce poco, ma nel delirio e nella fatica devi capire come stai andando e se puoi correggere qualche cosa; ho percepito il ritardo a metà gara, ho realizzato che stavo rimontando nella seconda parte, ma di aver vinto l'ho capito solo vedendo il mio nome che lampeggiava sul tabellone" racconta il ciclista piemontese "Optiamo per questa tattica dopo aver fatto ragionamenti complicati e un lavoro duro, scegliere il rapporto immaginando la prestazione che si vuole ottenere e la forma del momento, allenare la forza sollevando bilancieri in palestra e consumando la pista  per poterlo spingere senza spezzare le gambe, meccanici bravi a eliminare ogni forma di attrito..".

E' questione di testa, oltre che di cuore e di dettagli, il suo sport: "Il momento più brutto arriva dopo un paio di minuti, l'acido lattico sale nelle gambe e il cervello si annebbia, sai che manca parecchio al termine. Non so come faccio, d'istinto rallenteresti, ma non mi posso arrendere: cerchi qualche secondo di recupero e liberi la mente continuando a pedalare a 60 all'ora; anche venerdì sarà dura, mi farò come sempre molto male, ma ci proverò sino all'ultimo".

 

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