CICLISMO15/12/2021
Ciclismo: la consapevolezza di Mark Cavendish
"So di essere ancora su una traiettoria ascendente e amo ancora questo sport“
Sport Today
Gli anni peggiori costellati da infortuni e delusioni sembrano ormai essere alle spalle. Il ciclista britannico è stato senza dubbio bravo a reagire al biennio 2019-2020 come solo i grandi campioni sanno fare.
E non è stato facile visto che nella stagione 2019, ultima in casacca Dimension Data, Mark non riesce ad aggiudicarsi nemmeno una vittoria; per la prima volta in carriera, da quando è professionista, Cavendish non vince almeno una corsa in stagione: l'unico piazzamento è un terzo posto in una tappa del Giro di Turchia.
Va addirittura peggio un anno dopo. La stagione 2020, prima ed unica in maglia Bahrain-McLaren, è ancora più deludente della precedente, in quanto non riesce a centrare neppure un piazzamento in Top10, in alcuna corsa. Ecco quindi perchè, alla luce di questi pessimi risultati, lo portarono a pensare ad un possibile ritiro a fine stagione, che però fu successivamente smentito.
La musica cambia radicalmente in questo 2021. Cavendish ritorna alla Deceuninck-Quick Step e contemporanemante ritorna alla vittoria, dopo oltre tre anni di digiuno. Il ciclista britannico è completamente rinato tanto che il 9 luglio, con la vittoria ottenuta nella tredicesima tappa con arrivo a Carcassonne, eguaglia lo storico record di 34 vittorie di tappa alla Grande Boucle detenuto da Eddy Merckx.
Nonostante la caduta nella "Sei Giorni di Gand" avvenuta poche settimane fa, Mark Cavendish è già proiettato verso il 2022 con l’obiettivo di tornare a vincere, anche se al momento è costretto a non caricare troppo gli allenamenti in seguito agli infortuni rimediati.
“Ovviamente questo non è ideale, ma penso comunque che tornerò a vincere l’anno prossimo. Non so cosa e quanto vincerò, ma sono abbastanza fiducioso, altrimenti mi sarei fermato. Sarebbe stato un buon anno per fermarsi, dopo aver dimostrato di poter tornare al top. Ma so di essere ancora su una traiettoria ascendente. E amo ancora questo sport“. Queste le parole dello sprinter dell’Isola di Man una settimana dopo il rinnovo di contratto con la QuickStep–Alpha Vynil.
“La mia speranza era quella di poter correre per questa squadra, cercando di mettere tutto insieme. Non stavo performando. Dal mio punto di vista, non potevo rendere al massimo. Avevo troppe scuse. La mia bici non era adatta a me, ma questo era fuori dal mio controllo. Una squadra in cui non mi trovavo bene, fa parte di me, ma è pur sempre una scusa. Se avessi avuto la possibilità di venire alla QuickStep ed eliminare quelle scuse, sarebbe dipeso solo da me. E sapevo che se avessi potuto fare quello che posso fare, avrei avuto successo”.