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CICLISMO01/08/2023

Ciclismo, Bettini assapora già lo spettacolo: "Glasgow sarà un Mondiale da sogno"

Il due volte oro iridato (2006 - 2007) punta su van Aert: "Il Belgio fa la gara su di lui, Evenepoel partirà da lontano e Pogacar farà da mina vagante, van der Poel rischia di essere preso di mezzo".

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Paolo Bettini ha infilato la doppietta iridata Salisburgo - Stoccarda, prima dell'ultimo colpaccio azzurro firmato a Varese da Alessandro Ballan nel 2008: "Mi aspetto un Mondiale da sogno! Ricorda molto la mia Olimpiade di Atene, con il Tour passaggio fondamentale per la preparazione; però il ciclismo attuale, in cui quei quattro fanno quello che vogliono, è differente, prendete Evenepoel: torna e vince a San Sebastian attaccando ai -70" racconta a 'La Gazzetta dello Sport'. 

Prosegue la lettura della corsa il livornese, che dall'ammiraglia ha guidato la Nazionale tra il 2010 e il 2013: "In Australia Remco aveva un percorso differente, ma con una salita; qui farà la sua corsa e se avrà 8" rischiano di non vederlo più tra le curve, ma non ha un trampolino e nel finale, se non ci sarà una netta selezione, dovrà appoggiare Wout. Proverà l'attacco da lontano, il suo alleato perfetto sarà Tadej, che non vede l'ora di sconquassare tutto. Se pioverà, Evenepoel sarà danneggiato: non ha molta scaltrezza, è caduto due volte in 30 km al Giro e così al campionato nazionale a cronometro. Pogacar è il jolly, l'incaricato di far esplodere la gara: sui Campi Elisi non aveva nulla da dire, ma ha attaccato in pianura, è così, si diverte. Mediaticamente è il vincitore del Tour: ha un morale pazzesco e una condizione straripante".

Però il nome forte, anche per mettere in calce alla stagione un tratto in grassetto è un altro: "Il mio favorito è van Aert, ci arriva un po' criticato perché in un anno straordinario per la Jumbo - Visma ha fatto un po' cilecca; in una volata il Belgio deve tutelare lui e non Philipsen, ha corso un Tour da gregario di extra - lusso con l'intenzione di riscuotere al Mondiale. Van der Poel guida meglio di tutti, ma lo vedo in quest'occasione come l'uomo preso di mezzo; o l'Olanda correrà per lui, chiudendo su tutti e arrivando in volata, o sarà chiamato a inseguire gli altri protagonisti e perciò credo miri alla mountain bike, dove avrà a che fare con un gigante come Schurter".

La tattica dell'Italia deve considerare le forze in campo e il tipo di percorso: "E' un criterium, un po' come un ciclocross; si può arrivare in volata, non oltre 20 - 25 corridori, però, Su un percorso così sarò cruciale l'attitudine a giocarsela di destrezza. L'Italia deve azzardare, essere convinta di aver perso il Mondiale per correre con l'obiettivo di far saltare tutto: Trentin se piove va a nozze, con il freddo si esalta e Bettiol non deve aver paura di anticipare quando si è a 80 - 100 dall'arrivo, perché se si muovono gli uomini giusti arrivi in fondo, altrimenti ci hai provato".

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Getty Images - Due volte iridato