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CICLISMO10/12/2021

Astana, parla Martinelli: “Alle classiche tutti per Moscon. Nibali? Non mi aspetto vinca Giro o Tour”

L’esperto ds del team kazako ha parlato dei programmi per il 2022 e di cosa si aspetta dai due leader italiani prelevati da Trek-Segafredo e Ineos-Grenadiers.

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C’è già grande curiosità attorno all’Astana per il 2022, stagione in cui i kazaki potranno schierare una batteria di corridori italiani di assoluto valore.

A quelli già presenti in squadra infatti, si sono aggiunti Valerio Conti, Simone Velasco, Leonardo Basso, Michele Gazzoli e, soprattutto, Gianni Moscon e Vincenzo Nibali, due che, sotto la guida tecnica di un veterano dell’ammiraglia come Giuseppe Martinelli, proveranno a rilanciarsi nelle corse a loro più congeniali.

“Mi aspetto molto da questi corridori a cominciare da Nibali e da Gianni Moscon" ha affermato a RadioCorsa il sessantaseienne lombardo, da tempo immemore ormai alla guida dei kazaki.

“Per me è l’ennesima stagione, non mi ricordo veramente se sono trentatré o trentaquattro. Comunque sono veramente tante. Quest’anno è ritornato uno sponsor kazako a tutti gli effetti, è tornato il progetto che Vinokourov sta portando avanti da una decina di anni. Siamo ritornati come eravamo una volta” ha proseguito Martinelli prima di focalizzarsi sui programmi degli azzurri di maggior grido.

“Nei progetti di Moscon ci sono sicuramente le Classiche del Nord, le classiche del pavé, con una squadra a sua disposizione. Gli daremo supporto al 100% per le classiche. Poi, sicuramente, non farà il Giro d’Italia quindi si fa presto a capire dove andrà…”.

Il calendario di Vincenzo Nibali verrà rivelato nei prossimi giorni ma l’impressione che ha suscitato in squadra il siciliano è già buona.

“Non abbiamo ancora delineato il suo programma. Vogliamo tenerlo nel cassetto ancora qualche giorno. Lo annuncerà Vinokourov quando rientrerà dal Kazakistan il 13, sarà lui ad annunciare i progetti di Vincenzo” ha rivelato Martinelli.

Non mi aspetto che vinca il Giro o il Tour, anche se il sogno c’è sempre però mi aspetto che sia come l’ho visto in questi giorno. È entrato nella squadra in cui lui conosce tutto e tutti e si è ritrovato in un gruppo che gli vuole bene. Senza nulla togliere alle squadre dove è stato ma è come ritornare un po’ a casa propria, dove tutto è bello e di lui si ricordano le vittorie in maglia Astana. E quando si sta bene non si sa mai che si possa inventare qualcosa” ha chiosato fiducioso il direttore sportivo di Lodetto.

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