SERIE A04/04/2021
Serie A, Nicola Rizzoli e la figura dell'arbitro
Il ruolo dell'arbitro e le sue difficoltà al centro di questo bel discorso di Nicola Rizzoli.
Sport Today
E' di poche settimane fa la rivoluzione epocale per quanto riguarda gli arbitri. Il nuovo presidente dell'AIA Alfredo Trentalange ha infatti disposto che da ora in poi, i direttore di gara potranno parlare dopo le partite delle decisioni prese in campo .
In quest'ottica, l'ex arbitro internazionale Nicola Rizzoli è protagonista della serie "La mente nel pallone" su DAZN:
"Credo che conoscere meglio la figura dell'arbitro possa servire a capirli maggiormente. Quindi conoscersi per cercare di essere compresi maggiormente e capire che in fin dei conti dietro la figura dell'arbitro non c'è una persona ostile, ma semplicemente un uomo".
Questa intervista entra nel dettaglio sui compiti del direttore di gara e di come si debba comportare in campo e fuori:
"Il paragone che normalmente faccio è con un corridoio di una camera d'albergo con circa 300 porte in cui dietro sono celate delle stanze, ogni stanza è una decisione. Sono circa 300 quelle che l'arbitro prende dall'inizio alla fine, la maggior parte delle quali poco importanti, molte magari riguardano il lavoro di squadra e il fuorigioco, e sono una trentina, trenta-quaranta le decisioni veramente importanti, di cui una o due possono cambiare il risultato di una partita. Quindi è estremamente importante che un arbitro entri all'interno di una stanza, guardi velocemente quello che c'è da guardare, chiuda la porta e valuti. Tutto quello che deve fare lo deve fare in un decimo di secondo. La cosa importante da fare è mantenere queste porte chiuse perché se prendi una decisione e la porta ti rimane aperta, e la decisione ti echeggia all'interno delle stanze successive questa può influire le decisioni future. Quindi il compito dell'arbitro è assolutamente quello di entrare, vedere, decidere e chiudere senza mai tornare si quella che può essere una decisione".