SERIE A04/02/2021
Partire dal niente: La storia di Armando Izzo
La dura infanzia di Armando Izzo, raccontata dallo stesso a "Cronache di Spogliatoio", si unisce alle altre vicende di sportivi sfuggiti ad una vita di povertà grazie al pallone.
Sport Today
Una rivincita sociale attraverso lo Sport. Si potrebbe riassumere così la vita di Armando Izzo, difensore del Torino e nel giro della nazionale di Mancini, che alla rivista online "Cronache di spogliatoio" ha raccontanto della sua infanzia nel quartiere napoletano di Scampia, notoriamente considerato come uno dei più duri e difficili del capoluogo campano.
Questo il suo racconto:
"Le scale della palazzina D erano intervallate da enormi pozzanghere dovute alle infiltrazioni di umidità. Le salivo a due a due con in mano le casse dell’acqua. Erano le consegne che odiavo di più. Quando mio zio, proprietario di una salumeria nel quartiere, mi mandava lì, al decimo piano, era un calvario. Per me la parola alternativa non era contemplata. Quando nasci a Scampia non sai cosa c’è fuori, non vedi altre prospettive. Per me l’unica parola era sopravvivenza".
Una crescita vicino a droga e Mafia, in un quartiere dove è difficile percorrere una via corretta e rimanere fuori dalla brutta vita:
"La maggior parte degli amici con cui condividevo quei pomeriggi in piazza è finita in galera. C’era chi spacciava, altri rubavano. Non li ho mai giudicati e loro mi hanno tenuto lontano da quella vita".
Izzo sottolinea inoltre come il calcio lo abbia salvato dalla stessa fine fatta dai suoi amici, ma che quando ha iniziato non aveva nessuna certezza e nessun tipo di piano alternativo:
"Mettevamo due buste per terra e pensavamo al calcio, non c’era tempo da perdere. Le partitelle erano una guerra. C’era di tutto, nessuno voleva perdere. C’erano bambini, c’erano figli di mafiosi, c’erano pregiudicati, e soprattutto c’era tanta competitività. Entrate dure, agonismo puro. Io il rispetto me lo sono guadagnato sul campo. Ero bravo e per questo mi rispettavano. E un posto in squadra per me c’era sempre".