SERIE A04/02/2021

Juventus, Giorgio Chiellini: "Fui un pazzo a rifiutare quell'offerta"

Aneddoti interessanti e la solita lucidità di analisi. Questo è il Giorgio Chiellini che si racconta in questa lunga intervista, parlando di Juventus, Ibrahimovic e alcune occasioni perse.

Sport Today

Giorgio Chiellini, difensore e capitano della Juventus, si racconta al mensile francese "So Foot". Una vita spesa a difendere i colori bianconeri, prima mandato in prestito, poi diventato titolare e colonna del grande ciclo di Antonio Conte fino a diventarne capitano dopo l'addio di Gigi Buffon al PSG (nonostante sia tornato, il capitano resta Chiellini).

Tra passato, presente e futuro, Giorgione inizia svelando alcuni segreti per vincnere:

"Per vincere i duelli con gli attaccanti bisogna essere pessimisti e prevedere il peggio. È il prezzo riservato ai giocatori «normali» come me o Barzagli. Attenzione, Andrea è stato un gradissimo difensore, ma noi non abbiamo le qualità da fuoriclasse di Sergio Ramos o Virgil van Dijk".

Stima immensa quella che il capitano juventino ha nei confronti di Zlatan Ibrahimovic, che viene definito il "miglior nemico":

"Il mio migliore nemico. ​Stimo molto Zlatan, ci rispettiamo. Eravamo compagni di squadra, nella mia prima stagione alla Juve. Mai avuto paura di affrontarlo, mai fatto un passo indietro di fronte a lui. Aveva già una forza fisica fuori dal comune. Dopodiché è diventato il “nemico assoluto”, quando è passato all’Inter, poi semplice “avversario” al Milan o in Nazionale. Il migliore nemico della mia carriera è Ibrahimovic, senza dubbio".

Chiellini racconta anche un aneddoto legato alla sua adolescenza, quando rifiutò un'offerta che pochi sedicenni avrebbero rifiutato:

"L'offerta dell'Arsenal nel 2001? Con il senno di poi, sono stato un folle a declinare quell’offerta. Avevo 16 anni, giocavo in C, mi arrivò una proposta enorme da poco meno di 200 milioni di lire a stagione. Non mi sentivo pronto. Accettare, poi, mi avrebbe dato l’impressione di tradire il Livorno. Un anno mi chiamarono il 31 gennaio alle ore 18 per dirmi: “Devi firmare per l’Inter”. Rifiutai. Stavo facendo quarta liceo, non volevo andare da nessuna parte".

Poi una considerazione sul suo attuale stato di forma, di ritorno da un infortunio che lo ha tenuto a lungo fuori dai campi di gioco:

"Ho bisogno di trovare un rivale per dare il meglio. La rivalità sportiva aiuta a superare i propri limiti. Godo nel vincere i duelli. Stoppare un tiro pericoloso o evitare un gol mi dà una botta di adrenalina. Segnare un gol al Barcellona nei quarti di Champions del 2017 mi ha dato meno soddisfazione di aver impedito ad Harry Kane di fare gol all’89’ di un Tottenham-Juve del 2018".

In ultimo, Giorgio Chiellini si sofferma a fare un'analisi di quello che è diventato il calcio ai giorni nostri:

"Per sostenere i guadagni dei giocatori il calcio deve arricchire costantemente la sua offerta. Ho vissuto l’ingresso delle telecamere negli spogliatoi come una violazione della mia intimità. Non vorrei essere visto in mutande, ma capisco perché devo piegarmi a questo genere di cose. Il calcio andrà ridimensionato, per evitare squilibri pesanti. In futuro la nostra bolla si sgonfierà. Spero di vedere dei cambiamenti importanti. Con, forse, un nuovo format della Champions. Anni fa avevo detto al nostro presidente Agnelli che speravo di poter giocare ogni settimana contro Barça, Real, Psg, Bayern... Per un calciatore di alto livello è il massimo. Bisogna trovare un compromesso per migliorare il prodotto-calcio. Perché adesso, con il Covid, siamo in una impasse pericolosa: la crescita continua ha lasciato posto all’incertezza".