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SERIE A26/04/2021

FIGC, basta multiproprietà: tremano Lotito e De Laurentis

Molti sono i proprietari che possiedono più di una squadra nel nostro calcio professionistico. Da ora in poi questo non sarà più possibile.

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Nel calcio italiano non si è mai deciso di investire nella suddette squadre B. L'unica che ha concretamente fatto qualcosa in tal senso, è stata la Juventus. La Vecchia Signora, infatti, da qualche hanno ha dato vita alla Juventus Under 23, squadra "satellite", simile al Real Castilla (del Real Madrid) e al Barcelona B (del Barca), che però milita in Serie C. La prima squadra può liberamente prendere dei giocatori dall'Under 23 e inserirli man mano in prima squadra, e fino a questo momento i risultati sono piuttosto positivi, con molti giocatori portati in Serie A.

Una cosa simile lo hanno fatto, anche se in modo leggermente differente, Claudio Lotito e Aurelio De Laurentis. Il presidente della Lazio è ormai da molti anni che possiede anche la Salernitana, e non è un caso che molti calciatori siano passati da una parte all'altra come se niente fosse. Dopo di loro, ci ha provato anche Aurelio De Laurentiis. L'imprenditore a capo del Napoli, è stato l'ultimo in ordine cronologico ad investire in un altro club. Oltre alla compagine partenopea, il magnate dell'industria cinematografica ha anche acquisito il Bari, con l'obiettivo di riportarlo in Serie A nel minor tempo possibile. 

Tuttavia questo tipo di investimenti (a parte quello della Juve) sta per finire. La FIGC, nella giornata di oggi, ha infatti deciso che nel professionismo non saranno più consentite le multiproprietà, ovvero, nessun presidente di una società professionistica FIGC potrà possedere, nello stesso momento, anche un'altra squadra.

Poche ore fa c'è stato il consiglio federale dal quale sono emersi diversi cambiamenti:

"Tali modifiche sono ispirate all’esigenze di maggiore celerità negli adempimenti e ad un sistema ben definito di precetti e sanzioni. Su proposta del presidente federale, il Consiglio ha deliberato di vietare le plurime partecipazioni di controllo da parte di un medesimo soggetto in ambito professionistico, anche nell’ipotesi in cui una società dilettantistica, controllata da un soggetto impegnato come socio di controllo nel professionismo, salga in Serie C". 

Tuttavia, come rivela Calcio e Finanza, questa riforma non è retroattiva, e dunque chi ha già investito in altre società non sarà costretto a vederla. In ognin caso, questa decisione non può di certo far stare tranquilli Lotito e De Laurentis, che vedono comunque il loro progetto messo sotto la luce dei riflettori, e non sanno quali altre norme verranno approvate in futuro. Inoltre, per quanto riguarda li sviluppo del calcio italiano forse non è una bella notizia, in quanto il metodo trovato da questi presidenti per lo sviluppo delle seconde squadre è il migliore a cui il sistema Italia è arrivato in 20 anni. Sarebbe necessario investire pesantemente sulle seconde squadre vere e proprie, stile Juventus, ma ancora questo non è possibile per problemi burocratici.

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