CALCIO12/12/2020
Serie A, Stefano Pioli e le potenzialità del Suo Milan
In un'intervista rilasciata a SportWeek, il tecnico del Milan Stefano Pioli parla del suo lavoro e delle ambizioni del Milan. Parole determinate e risolute quelle del mister, che dimostrano la volontà dei rossoneri di non accontentarsi.
Sport Today
Vigilia di campionato per il Milan di Stefano Pioli. Domani sera, nel posticipo dell'11a giornata, i rossoneri ospiteranno a San Siro il Parma di Fabio Liverani.
Il Milan viene da 4 vittorie e un pareggio nelle ultime 5 partite, è ancora imbattuto e, in caso di vittoria, arriverebbe a 29 punti sui 33 disponibili fin qui. Numeri che, in casa rossonera, hanno visto poche volte in Serie A anche nelle annate migliori. Questi risultati sono largamente merito di Pioli, che ha preso una squadra allo sbando e ha trasformati dei giocatori sfiduciati e depressi (Kessié e Calhanoglu su tutti)) e li ha trasformati nei giocatori determinanti che sono.
SportWeek si concentra sulla persona Pioli e sugli obiettivi per questo anno. Inizia con una domanda sull'etichetta riservata al mister, ovvero il "Normal One" (gioco di parole chiaro tra le differenze di carattere di Pioli, uomo pacato e calmo, e Mourinho, eccentrico ed esplosivo): "Felice di essere un 'Normal One', se per normale si intende uno che ha voglia di crescere e migliorare allora mi fa piacere. Ho la bacheca vuota, ma credo nelle mie capacità per questo non mi interessa quello che si dice all'esterno. Per vincere ci vuole la squadra adatta e io fino a oggi non penso di averla mai avuta. Ci sono andato vicino con la Lazio, ma mi sono trovato davanti la Juve".
Poi una domanda molto interessante legata alle potenzialità effettive di questo Milan. È veramente così forte o sta solamente sovraperformando sulle ali dell'entusiasmo? Su questo quesito Pioli risponde onestamente: "Oggi mi considero un tecnico adatto a qualsiasi squadra. E al Milan mi sento al posto giusto al momento giusto. Qui c'è una proprietà che non ti fa mancare nulla. Con Maldini, Massara e Gazidis lavoro in sintonia. C'è un gruppo di giocatori che la società ha plasmato, migliorandolo poco alla volta. Non abbiamo ancora fatto niente, ma i risultati parlano". Qui lo vediamo riprendere le parole di Ibra ("momento positivo ma ancora non abbiamo vinto nulla") che dimostra la grande sintonia di tutto l'ambiente.
Per ultima una domanda sull'obiettivo di quest'anno: "A Milanello dobbiamo essere equilibrati e intelligenti: la stagione scorsa siamo arrivati a 12 punti dalla zona Champions e a 17 dalla Juve campione. Non è giusto pensare allo scudetto quando sono passate appena dieci giornate. Dobbiamo solo avere il coraggio di continuare a crescere, essere ambiziosi e provare a vincere tutte le partite, perché siamo il Milan e abbiamo qualità. Ad aprile vedremo dove saremo"