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CALCIO20/01/2021

Ryan: "Io il primo a marcare Ronaldo in una finale, ora faccio l'operaio"

Questa l'incredibile storia dell'ex giocatore del Millwall

Sport Today

Manchester United-Millwaal 3-0, finale di FA Cup. E' questa la prima delle 26 finali di Cristiano Ronaldo. Il portoghese, marcato quel giorno da Robbie Ryan, andò a segno. Adesso, l'ex difensore, ha cambiato completamente vita. Ecco la sua intervista riportata da La Gazzetta dello Sport:

A distanza di anni, com’era Cristiano Ronaldo?

“Magro ma alto, più di quanto pensassi. Poi certo, forte: lo vedevi che sarebbe diventato un giocatore incredibile. Maradona è stato grande, ma lui e Messi forse sono i più forti di sempre”.

Quella finale di FA Cup?

“Ora posso raccontarlo, ‘ho tentato di marcarlo’. Non riguardo mai le partite ma ricordo che dopo 3-4 minuti una palla è rimbalzata nella mia zona, avrei potuto stenderlo ma non volevo giocare tutta la partita con un giallo. Diciamo che da lì in poi è stata dura: sfortunatamente giocava dalla mia parte...”.

E la carriera, com’è stata?

“Quell’anno chiusi col Millwall e faticavo a trovare squadra, così accettai l’offerta del Bristol Rovers: mi chiamò solo perché il figlio del capo scout aveva visto su Football Manager che potevano prendermi gratis. Per come è andata, sarebbe stato meglio che si fosse appassionato a un altro videogioco…”.

Carriera finita, più o meno.

“Il fatto è che non ero più appassionato. Quando ho lasciato la mia famiglia da ragazzo per giocare ad alto livello, il pallone era tutto. Nel 1997 ero nella nazionale irlandese che è arrivata terza al Mondiale Under 20 in Malesia: abbiamo eliminato la Spagna e perso solo con l’Argentina di Riquelme e Cambiasso in semifinale. Poi mi è passata la passione”.

E ora?

“Ora lavoro per la metropolitana di Londra: faccio l’operaio, riparo le linee quando i treni sono fermi”.

Questa è strana, per un ex calciatore.

“Non sono diventato ricco col calcio, ma il lavoro mi piace, ho una bella famiglia e il pallone non mi manca”.

In una vecchia intervista si racconta di episodi pulp sul lavoro, come una volpe tagliata in due sulle rotaie. Tutto vero? E un po’ di spazio per il calcio proprio non resta?

“Quella della volpe è vera, purtroppo. Ho anche fatto una foto, a casa non ci avrebbero creduto. Il calcio ora compare nella mia vita solo in qualche momento, più che altro vado in palestra. Non guardo mai 90 minuti di fila ma cerco i risultati e vedo che cosa ha fatto il Liverpool”.

Tifoso?

“Sì, da sempre, ma il calcio è cambiato tanto. Ora i terzini fanno su e giù per tutta la partita, io ai miei tempi non superavo mai la metà campo…”.

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