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CALCIO05/01/2021

L'ex arbitro Claudio Gavillucci fa il punto sul VAR

Claudio Gavillucci, ex arbitro di Serie A, dice la sua sul rapporto tra arbitri e VAR

Sport Today

Intervistato da Radio Punto Nuovo, l'ex arbitro di Serie A Claudio Gavillucci fa il punto di quello che è il rapporto reale degli arbitri italiani con la tecnologia, e in particolare con il VAR:

Si inizia dal bilancio dell'anno solare 2020:

"Il 2020 è stato un anno difficile per tutte le componenti calcistiche, anche per gli arbitri. La pandemia non ha aiutato, quindi non posso che dare un giudizio positivo per essere riusciti a portare a termine il campionato nonostante le difficoltà. Ho notato, che come auspicato nel mio libro, in questa nuova stagione la FIGC con promotore Gianluca Rocchi , ha istituito una figura che facesse da collante tra le squadre e gli arbitri. Inoltre anche la riunificazione della Can A e B ha portato vantaggi legati sia alla gestione delle indisponibilità dovute alla pandemia, sia dal punto di vista tecnico per la crescita dei giovani arbitri".

Una delle cose fondamentali per un buon utilizzo del VAR è, senza dubbio, la trasparenza nelle decisioni:

"Per far regnare la trasparenza c’è bisogno di una maggiore comunicazione da parte dell’Aia, la strada intrapresa da Rocchi è quella giusta. Il male peggiore è la mancanza di cultura sull’argomento. Ascolto molti commenti di ex calciatori ed anche ex arbitri che non hanno mai utilizzato la VAR. Io stesso che sono fuori dal calcio d’élite da solo 2 anni, anche se ho utilizzato la VAR per due stagioni, non posso essere aggiornato sull’utilizzo corretto e sulle disposizioni impartite dal designatore per il campionato in corso, come un mio collega che lo usa tutte le settimane. L’Aia dovrebbe informare settimanalmente prendendo spunto da episodi avvenuti in campo, quelli che sono le interpretazioni delle regole. Quando vedo i presidenti che si lamentano, mi viene da sorridere, perché gli stessi presidenti non capiscono che per avere spiegazioni e miglioramenti c’è necessità di parlare la stessa lingua degli arbitri".

In ultimo una chiusura sulla vecchia proposta di Beppe Marotta, che auspicava un incontro sul tema tra tutti i club di Serie A:

"Un dirigente lungimirante nonché ex arbitro, parlava giustamente della necessità di una tavola rotonda come in Inghilterra e di un interlocutore ufficiale, ma per fare questo c’è necessità che i club si attrezzino con personale qualificato e che la Lega o la FIGc investa dei soldi. Ne gioverebbe tutto il calcio".

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