CALCIO09/01/2021
Juventus-Napoli, Gravina: "Il Collegio di Garanzia? Serve un chiarimento"
Il presidente della Figc commenta la decisione dell'organo del Coni di ribaltare la sentenza: "Il Collegio non deve essere un terzo grado di giudizio".
Sport Today
Il prossimo 22 febbraio, a Roma, tutte le componenti del calcio italiano esprimeranno la propria preferenza in merito alla presidenza della FIGC: l'attuale numero uno Gabriele Gravina spera in un secondo mandato, con la riforma dei campionati come obiettivo posto da tempo al primo posto nella sua personale agenda.
Intervistato dal 'Corriere dello Sport', Gravina ha fatto il punto sulla situazione contrattuale del commissario tecnico Roberto Mancini: la volontà di puntare ancora su di lui per la crescita della Nazionale è abbastanza chiara.
"Ha un contratto che scade nel 2022. Se ragioniamo con logiche di mercato, la FIGC non può concorrere con club che hanno risorse ingenti da mettere sul piatto. Ma io farò di tutto per tenerlo. Il mio vantaggio è la sensibilità di Mancini verso l’azzurro. Non ho nessun motivo per dubitare che l’orgoglio nazionale sia per lui un grande valore. Mi ha detto: quando vuole ne parliamo. E presto ne parleremo. Ci sono tutte le condizioni per dare continuità a un progetto di medio-lunga scadenza. L'ingresso di Lippi? Il problema non esiste. Voglio metterla così. Noi abbiamo voglia di rafforzare il club Italia, ma non è un tema quello del direttore tecnico. Chiaro?".
Il CONI ha ribaltato la sentenza della Corte d'Appello Federale sul caso di Juventus-Napoli: secondo Gravina è necessario un chiarimento legislativo per non incappare nuovamente in situazioni del genere: "Il Collegio di Garanzia ha un ruolo ben chiaro nella giustizia sportiva. È la nostra Cassazione. Ma la Cassazione è un giudice di legittimità. Non dovrebbe entrare nel merito e diventare un terzo grado di giudizio. Urge un chiarimento legislativo, per circoscrivere la giurisdizione. Altrimenti saremo costretti a ricorrere al Tar e poi al Consiglio di Stato contro le sentenze del CONI".
Netto no alla Superlega europea, sulla stessa lunghezza d'onda di quanto trapelato dai vertici dell'UEFA in tempi non sospetti: "È un’ipotesi che non considero proprio. E mi rimetto a quanto assicurato dall’UEFA: la Superlega non si fa. Ma non credo che Agnelli parlasse di quello. L’obiettivo è un altro: far crescere il calcio, rafforzare la Champions dal 2024, senza mortificare i campionati nazionali. Nessuno che ami il calcio potrebbe cavalcare rivoluzioni che modifichino gli equilibri della democrazia sportiva".