CALCIO30/12/2020
Inter, la Leggenda Sandro Mazzola parla della stagione nerazzurra
La Leggenda della Grande Inter ha parlato a Tuttosport
Sport Today
Sandro Mazzola, leggenda della Grande Inter degli anni '70, si è concesso ad un'intervista di Tuttosport parlando del mondo nerazzurro da tutti i punti di vista.
Queste le sue parole:
"Il 2020 è stato un anno di alti e bassi per l’Inter ma nel complesso è andata bene. Era tanto che non vedevamo il Milan lì davanti a noi. Diciamo che una volta ogni tanto capita, per cui adesso dobbiamo sopportarli".
Nonostante il rinnovamento in corso, la Juventus è ancora una squadra pericolosissima:
"Certo, la Juventus resta sempre un’avversaria credibile e attrezzata, lotterà fino alla fine. Scudetto? Io non lo nomino mai: certe cose bisogna pensarle e sognarle, ma mai parlarne. Quello che penso è che adesso bisogna lavorare, dare sempre il massimo e pensare partita dopo partita. Il risultato si vedrà a fine stagione".
L'eliminazione dalle competizioni europee può anche essere un vantaggio per i nerazzurri?
"Un vantaggio? Oggi non è più così, anche perché le competizioni internazionali, oltre che al trofeo in sé portano altre cose. Anche dal punto di vista delle difficoltà delle partite: si cresce affrontando avversarie di grande spessore. Il che, di conseguenza, fa crescere il valore della squadra. Anche economicamente".
Una parola anche sulle enormi critiche ricevute dal tecnico Antonio Conte:
"Non le ho mai condivise. Credo che con la rosa a disposizione e considerate le avversarie, lui abbia fatto di tutto per fare un buon lavoro. Io vedo bene Conte sulla panchina dell’Inter e penso che ascoltandolo e seguendo le sue indicazioni sul mercato, a fine anno potrà dare soddisfazioni agli interisti".
Sul mercato, Mazzola consiglia ai nerazzurri di comprare giocatori esperti e già pronti:
"Qualcosa sarebbe necessario, io farei due acquisti. Un vice Lukaku e un centrocampista ma porterei a Milano giocatori esperti. Eriksen? A me è sempre piaciuto, ma è un dato di fatto che qui non è riuscito ad integrarsi. È un grande punto di domanda. Visto da fuori, mi dispiacerebbe non rimanesse e rivederlo poi protagonista altrove, però bisognerebbe capire le dinamiche interne".
Per finire una battuta sui due giovani italiani, Sensi e Barella:
"Per quello che ha fatto vedere Sensi mi è piaciuto. Non puntare su un giocatore così sarebbe un delitto. Barella poi mi piace tantissimo e credo che ha tutto per diventare un leader a lungo in questa squadra".