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CHAMPIONS LEAGUE09/03/2021

Juventus, fine dei giochi: Porto battuto 3-2, ma non basta

Bianconeri eliminati dalla Champions League: dopo 120 minuti di battaglia non basta la doppietta di Federico Chiesa e oltre un'ora di superiorità numerica.

Sport Today

Notte amara per la Juventus, che fallisce per il secondo anno consecutivo l’ingresso ai quarti di Champions League.

All’Allianz Stadium contro il Porto il 3-2 maturato dopo i supplementari non basta alla squadra di Pirlo dopo la sconfitta per 2-1 all’andata. Partita infinita e piena di rimpianti per la Juventus, tradita dalle ingenuità difensive e da un Cristiano Ronaldo mai in partita: la doppietta di Federico Chiesa non è sufficiente e non basta neppure aver giocato tutto il secondo tempo e i supplementari con l’uomo in più per l’espulsione di Taremi in avvio di secondo tempo per doppia ammonizione.

Non era facile, ma la Juventus riesce a partire quasi peggio rispetto all’avvio shock del “Do Dragao”. I bianconeri sono infatti paralizzati dalla tensione e subiscono l’approccio di personalità del Porto, che dopo aver rischiato grosso su Morata in avvio colpisce l’incrocio dei pali con Taremi al 7’. Dieci minuti dopo Demiral fa la frittata, intervenendo maldestramente in area sullo stesso Taremi: anticipo fallito e rigore trasformato da Sergio Oliveira.

La squadra di Pirlo si trova di fronte ad una montagna da scalare e concede qualche minuto all’inevitabile sconforto. Ronaldo non si accende, Chiesa neppure, il centrocampo non inventa, così il possesso palla è sterile e l’unico pericoloso è ancora Morata, stoppato nuovamente da Marchesin. Serve l’intervallo per il cambio di marcia a livello di ritmo e mentale.

La partita cambia faccia nell’arco di meno di venti minuti, quelli che comprendono il gol della speranza di Chiesa, che al 4’ s’inventa un gran tiro a giro al termine di un’azione avviata da Bonucci e rifinita da Ronaldo, l’incredibile ingenuità di Taremi (fallo, ammonizione e doppio giallo per pallone allontanato) e un altro uno-due di Chiesa, che al 12’ centra il palo e tre minuti dopo insacca di testa un cross di Cuadrado.

Il più è fatto, ma serve un altro gol per evitare i supplementari. Il Porto si difende compatto e riesce a non soffrire più di tanto l’inferiorità numerica anche perché tra le fila della Juventus inizia a farsi sentire la stanchezza.

Il finale vede squadre lunghe, ma tutt’altro che rinunciatarie: Sarr fa tremare Szczesny, poi il primo guizzo di Ronaldo (fuori di testa) e l’ultimo, nei 90 minuti, di Chiesa prima del gol annullato a Morata al 90’ per un impercettibile fuorigioco e della traversa di Cuadrado.

Si rifiata, poi la Juventus torna a macinare palloni per completare la rimonta, ma senza la lucidità della parte migliore del secondo tempo. Affiora il nervosismo, fioccano i cartellini gialli e anche le sostituzioni, Piro ricorre alle energie di Bernardeschi e Kulusevski dopo aver inserito nel finale dei regolamentari McKennie e Bonucci, ma l’unica vera occasione è per il Porto, divorata da Marega di testa su invito di Corona.

Una Juve a pezzi si affida proprio ai guizzi dello svedese, ma la pericolosità non c’è. I rigori sembrano in agguato, ma il finale è tutto di Rabiot, che prima al 115’ regala una punizione dai 25 metri trasformata da Oliveira con un rasoterra con la collaborazione della barriera juventina che si apre, di un Ronaldo che si gira incredibilmente e di uno Szczesny in ritardo e poi riaccende le speranze con un colpo di testa al 117’. Ma non basta.
 

Getty Images - Sergio Oliveira