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CALCIO INTERNAZIONALE03/02/2023

Leo Messi torna a parlare dopo il Mondiale: “Non ho pregato Maradona, ma Dio”

La Pulce argentina ha sollevato il trofeo in Qatar, ora rincuora anche il compagno di squadra Mbappé: “So cosa vuol dire perdere una Coppa del mondo”

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Leo Messi torna a parlare dopo il Mondiale vinto in Qatar e lo fa in una lunga intervista concessa a Olè, in cui naturalmente parte proprio dal trofeo: “Ho desiderato con tutto me stesso quel momento. La reazione davanti alla Coppa? Non ci ho pensato, l'ho toccata e l'ho baciata. Dopo tanti anni in nazionale, dopo esserci andato vicino nel 2014... Ho fatto tanti sacrifici, ci sono state tante sconfitte e tanti momenti difficili. La mia famiglia forse lo ha vissuto più di me; ho tanti parenti in Argentina e questa attesa li stava consumando, soffrivano come me, forse di più. So che hanno passato brutti momenti, ora siamo tutti sollevati dal successo e dall’essere diventati campioni del Mondo".

Confida: “Ai rigori non stavo pregando Maradona o mia nonna, ma stavo chiedendo a Dio e a Gonzalo Montiel di segnare, di non prolungare quell'agonia oltre. Stava diventando insopportabile”. A Parigi ha rincuorato il compagno di squadra, battuto in finale, Kylian Mbappè: “Abbiamo parlato brevemente della festa, niente di più: ho perso anche io, mi sono trovato da quella parte e non volevo parlarne, quindi lo capisco e non voglio toccare l'argomento. Ma tra me e lui va tutto bene".

Altri aneddoti dal Qatar: "Siamo arrivati all'alba ed abbiamo dormito poco a causa del fuso orario con il Qatar. Erano le sei del mattino e la televisione era accesa. Nella stanza di fronte c'erano De Paul e Otamendi; mi hanno sentito andare in bagno, la coppa era con me quella notte e sono entrati per scattarmi la foto".

La strada per il titolo iniziata malissimo: “Dopo la sconfitta con l'Arabia Saudita ci sentivamo una m... Se non avessimo vinto col Messico... Ma in quel momento si è vista la vera forza del gruppo. Da quel momento in poi siamo stati più forti. Nell'intervallo di quella partita dissi che la situazione era difficile ma che dovevamo giocare come sapevamo. Eravamo superiori al Messico e dovevamo farlo vedere al mondo intero. L'ansia ci ha mangiato dentro, è stata la nostra peggior partita. Poi però abbiamo accumulato calma e fiducia. Con la Polonia è stata una partita da dentro o fuori ma siamo tornati ciò che eravamo".

La paratona del portiere argentino a fine partita che ha evitato la sconfitta: “Abbiamo giocato una partita fantastica. La parata? È stato tutto così veloce… Non sono riuscito nemmeno a viverla pienamente in quel momento. Ho sofferto di più guardando i video dopo. Le critiche? Mi sembra ingiusto: abbiamo sempre avuto un comportamento esemplare, dentro e fuori dal campo. La gente parla di più di quello che è successo contro l'Olanda ma nessuno dice nulla di quello che è stato fatto prima, delle provocazioni durante la partita: una mancanza di fair-play, eppure tutti parlano di cosa abbiamo fatto noi".

Messi chiude parlando del futuro suo e dell'Argentina: "Ho 36 anni e mi sembra difficile pensare di essere al prossimo Mondiale. Amo giocare a calcio e finché mi sentirò in forma e continuerò a divertirmi, lo farò. Ma non riesco a pensarci. Vado avanti, vedremo dove mi porterà la carriera. Spero che Scaloni continui, sarebbe bello non cambiare in questo momento. È una decisione che spetta a lui e lo capirei in ogni caso. Non gli ho parlato ultimamente ma mi auguro che decida di rinnovare, perché sarebbe il massimo per l'Argentina”.

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