Copyright Sport Today. All rights reserved.

NBA16/12/2021

NBA, attenzione ai sorprendenti Utah Jazz

Tutti parlano di Phoenix e Golden State ma non sono da sottovalutare Mitchell e compagni per la corsa al titolo.

Sport Today

Tutti parlano dello strepitoso campionato che stanno facendo Phoenix e Golden State, decisamente oltre ogni più rosea previsione. Bene. Tutti, giustamente, raccontano, poi di come i Suns sono, per assurdo, più forti dell’anno passato e di come abbiano continuato a vincere anche senza Devin Booker e, come Golden State stia per recuperare Clay Thompson ed anche James Wyseman, forse il lungo più di prospettiva dell’intera lega. Bene. Ancora tutti, sottolineano come, il sistema delle tre (o quattro) stelle insieme, stia cominciando ad incrinarsi e di come, squadre come queste, costruite in maniera meno frenetica, alla fine, stiano prevalendo sul resto della lega. Ma perché, allora, quasi tutti si sono dimenticati di Utah? I Jazz, attualmente, hanno il terzo miglior record di tutta la lega, giocano un gran bella pallacanestro, magari non da showtime ma piacevole da vedere, ma soprattutto hanno un roster perfetto, per tentare davvero la scalata al loro primo titolo. Lo so, molti di voi, soprattutto i più “agè” diranno che le promesse, la squadra di Salt Lake City, non le hai mai mantenute, soprattutto nell’era del “Stockton to Malone” dove, per ben due volte, i Jazz fecero sperare i loro tifosi (m non solo) fermandosi poi sul più bello. Purtroppo per loro, in quel periodo, circolava un tale Jordan con i suoi Bulls da record, ed è, solo questo, secondo me, il motivo per cui quella squadra non riuscì a portarsi a casa almeno un anello. Ma torniamo ai giorni nostri, anche per non “annoiare” i più giovani e cerchiamo di capire perché, la Utah odierna, potrebbe davvero essere la favorita per il titolo 2022. I motivi sono molteplici, ma partirei da uno in particolare,

Donovan Mitchell, la stella meno pubblicizzata di tutta la NBA. Sarà sicuramente perché gioca in un mercato piccolo e lasciato spesso nell’angolo anche dalla TV che conta, ma, ancora oggi, Mitchell è quasi sconosciuto a quelli che non si occupano, con costanza, di basket pro. Ma anche a, quest’ultimi, credetemi, se pensano alle superstar della lega, l’ex Louisville torna alla mente molto dopo tanti altri suoi colleghi. Eppure, Mitchell è davvero il giocatore del nuovo millennio “avanzato”, nel senso che tira da tre bene, ma va anche al ferro benissimo, gioca in tre posizioni, difende sempre intensamente, è un ragazzo super e per Quinn Snyder è il perfetto esecutore materiale del suo pensiero. Ah, dimenticavo, Donovan, mette, anche in questa stagione, quasi 25 punti a partita. Il secondo dei motivi è ovviamente Rudy Gobert, che quest’anno sta prendendo 14.6 rimbalzi di media a gara, oltre a segnare sempre più di 15 punti. Trovatemi un centro che faccia meglio (Giannis lo considero un’ala grandissima) e vi pago un crodino. Attorno a questi due, Snyder ha poi voluto una serie di veterani come Conley, Gay, Ingles e Bogdanovic tutti affidabilissimi ed anche loro, se vogliamo, sottostimati. Aggiunteci poi uno come Clarkson (il miglior segreto nascosto della lega) ed un bel mazzetto di “faticatori” come Paschall, Azubuike e O’Neale ed il gioco è fatto. Senza Mega star, ma con una squadra che fa paura lo stesso.

Getty Images - Donovan Mitchell è stato la 13ª scelta al Draft 2017