NBA24/12/2021
Lakers, l’ammissione di Lebron: “Dobbiamo sopravvivere alle assenze”
I tanti forfait causati dal Covid-19 stanno rendendo la vita decisamente complicata ai gialloviola, ancora in cerca della chimica migliore e dei propri equilibri.
Sport Today
Non se la passano per nulla bene in casa Lakers. Il Covid-19 infatti non solo sta rendendo assai complicato scendere in campo ma sta pure minando le (poche) certezze che la franchigia losangelina pareva aver acquisito fino a questo punto della stagione.
Il processo di costruzione e ricerca della miglior coesione si è in sostanza arrestato in questi giorni e i risultati sono ben visibili sul parquet dove Lebron e compagni hanno rimediato un pesante 138-110 dagli Spurs nell’ultima gara prima del Christmas Day.
A margine della sconfitta, il nativo di Akron ha detto la sua sul momento che sta vivendo la squadra e sui problemi causati dalle tante indisponibilità con cui i Lakers stanno avendo a che fare in queste ore.
“Se abbiamo bisogno di recuperare giocatori per vedere la nostra vera difesa? No, dobbiamo solo recuperare alcuni dei nostri ragazzi. Tutti i nostri difensori migliori sono nel protocollo Covid-19: Avery (Bradley), Baze (Kent Bazemore) TA (Trevor Ariza) e Austin (Reaves)” ha esordito Lebron ai micofoni dei media.
“Non avevamo mai avuto così tanti giocatori indisponibili. Certo, abbiamo sempre dovuto trovare un modo per vincere e sopperire alle assenze, ma più il tempo passa e più non abbiamo l’opportunità di giocare insieme con continuità” ha proseguito Lebron prima di rivelare le conseguenze che sta causando questa situazione sulla realtà gialloviola.
“Non sappiamo qual è la nostra formazione migliore. Non abbiamo chimica senza una formazione, non abbiamo giocato abbastanza insieme. È la verità. Quali sono i nostri 5 titolari oltre a me, Russ e AD? Non lo sappiamo. Ci mancano tanti giocatori. Siamo anche senza il nostro allenatore, quindi questo è un altro leader in meno per il nostro gruppo. Siamo in una fase in cui dobbiamo sopravvivere alle assenze” ha chiosato un James a metà tra l’amaro e il realista.