BASKET08/01/2021
NBA, Shaquille O’Neal: “È stato un attacco alla nostra democrazia”
Shaquille O’Neal si espone in prima linea sulla presa del Campidoglio
Sport Today
Tante leghe sportive americane si sono rifiutate di parlare e rilasciare dichiarazioni dopo quanto successo a Washington con la presa del Campidoglio. L'NBA è sicuramente da sempre una voce fuori dal coro tanto che in parecchi addetti ai lavori hanno voluto esprimere le proprie idee e considerazioni su quanto avvenuto.
Nei giorni scorsi lo ha fatto anche anche LeBron James usando Instagram come canale di comunicazione principale, mettendo tutti in guardia su quello che è successo: "“Lo capite ora? Io conosco la risposta, voi ancora no perché, qualunque cosa accada, ancora non sarete giudicati, guardati come pazzi, incatenati, picchiati, impiccati, colpiti a morte a causa del colore della vostra pelle! Viviamo in due Americhe ed è stato chiaro al massimo in diretta ieri, nella capitale del nostro Paese al Congresso!”
Un altro protagonista NBA ha voluto dire la sua ed è Kyle Lowry. Il giocatore dei Toronto Raptors ha parlato senza mezzi termini con i giornalisti dopo la partita contro i Phoenix Suns chiamando in causa direttamente il presidente uscente Donald Trump: "Stavo leggendo…ci sono state quattro morti durante l’assalto al Congresso da parte dei rivoltosi. L’uomo che è al momento presidente, gli ha incitati a farlo. Quell’uomo è un criminale, e come tale dovrebbe essere processato. In pratica ha detto alle persone di farlo, e alcune sono morte.”
Lo ha fatto anche Shaquille O’Neal. L’ex stella, tra le altre, dei Los Angeles Lakers, oggi analista per TNT, ha definito i disordini nella Capitale “un attacco alla nostra democrazia” e ha rimarcato il diverso atteggiamento mostrato dalla polizia quando si trova davanti una folla di bianchi piuttosto che di una minoranza etnica. Queste le parole di Shaq:
“Quello che abbiamo visto è stato un chiaro attacco al nostro Paese e alla nostra democrazia. E mi rivolgo a quelle persone che ancora pensano di non avere privilegi in base al loro colore della pelle: immaginatevi se i manifestanti fossero stati neri, già sapete che ci sarebbero stati problemi”.