BASKET07/01/2021
NBA, la protesta dopo l'assalto al Congresso: "Mondo di ingiustizie"
Giocatori in ginocchio dopo i gravi scontri a Washington DC: i Celtics minacciano di non giocare a Miami, poi il duro comunicato.
Sport Today
Gli Stati Uniti sono sotto shock dopo i gravi scontri seguito all’assalto dei rivoltosi pro-Trump al Congresso svoltosi a Washington DC dove era in programma la ratifica della vittoria di Joe Biden alle presidenziali.
Una delle centinaia di manifestanti, molti dei quali armati, che hanno fatto irruzione nelle aule di Camera e Senato è morta negli scontri con la polizia, dopo essere stata colpita da un’arma da fuoco.
Sul piano sportivo è toccato ancora una volta ai giocatori della NBA dare un messaggio forte. Si è giocato regolarmente su tutti i parquet, ma solo dopo significative manifestazioni di protesta.
Da San Francisco a Phoenix fino a Milwaukee la scena dominante è stata quella che ha visto i giocatori inginocchiarsi o stringersi in cerchio prima dell’inizio delle partite.
Qualcosa di più è successo a Miami, dove i Boston Celtics hanno seriamente pensato a non giocare la gara contro gli Heat. I giocatori di coach Stevens sono infatti stati protagonisti di un lungo conciliabolo nel pre-gara, prima di lasciare il parquet e rientrarvi in un secondo tempo.
Le due squadre hanno poi rilasciato un duro comunicato congiunto: "Questa sera abbiamo deciso di scendere in campo per continuare a portare gioia nelle vite degli appassionati, ma non dobbiamo mai dimenticare che viviamo in un mondo dove l'ingiustizia sociale la fa da padrone e continueremo a usare la nostra voce affinché le cose possano cambiare"