BASKET01/01/2021
NBA 2020, lezione all'Europa nell'anno 'nero': il basket è più che un semplice sport
Nonostante le tante vicissitudini, in America la palla a spicchi ha continuato a rimbalzare
Sport Today
Nonostante gli enormi ostacoli affrontati, l'Nba è uscita trionfante da questo 2020 ormai alle spalle (finalmente). Risultato opposto, invece, per il basket europeo. L'Eurolega ha chiuso i battenti il 25 maggio, decidendo di interrompere il torneo più prestigioso della pallacanestro nel vecchio continente, senza assegnare il titolo. Una sconfitta per tutti, specialmente per i tifosi. A differenza del calcio, i vertici del secondo sport più praticato al mondo non sono riusciti a salvare la stagione, annullando di fatto anche i campionati nazionali, tra cui quello italiano. Le polemiche non sono mancate, così come recentemente, dopo la decisione da parte della Rai di interrompere la diretta del big match tra la Virtus Bologna e Olimpia Milano, a soli 2 minuti dalla fine. Una scelta apostrofata "insensibile" dal presidente della Lega Gandini, sottolineata da migliaia di sostenitori del basket.
In America invece, culla dello sport con la palla a spicchi, le cose sono andate diversamente. Un anno difficile, non soltanto per il Coronavirus. Il 2020 si è aperto con la tragica scomparsa di Kobe Bryant e Gianna, la figlia 13enne della leggenda dei Los Angeles Lakers, morti a causa di un incidente in elicottero. Una notizia che ha scioccato il pianeta, così come l'uccisione dell'afroamericano George Floyd da parte della polizia, datata 26 maggio. In Nba, dove l'83% dei giocatori ha origini africane, l'appoggio al movimento attivista "Black Lives Matter" è stato totale, tanto da incidere - anche secondo l'ex presidente Usa Trump - sull'esito delle elezioni presidenziali. In estate il Covid è più vivo che mai, ma il basket non si è fermato. Con la "bolla" a Orlando, i playoff sono stati possibili. E' sempre il 26, ma questa volta d'agosto quando Justin Blake, un altro cittadino nero, viene colpito da 7 proiettili sparati da agenti in divisa. Le star della Nba sono pronte a far calare il sipario sulla stagione, interrompendo così le ultime partite valide per l'anello.
Dopo la tempesta, le acque si sono calmate. Il titolo è tornato nella "Città degli Angeli", grazie alla guida dal cielo di un angelo su tutti chiamato Kobe e di un immortale sul parquet con la maglia numero 23. Lebron James e Antony Davis hanno trascinato i Lakers verso il 17esimo titolo, ma a vincere è stata l'intera Nba. Nonostante la pandemia, nonostante gli spalti vuoti, nonostante i tanti top players assenti per infortuni, la stagione è stata portata a termine. Tutto per i tifosi, per gli afroamericani e per il "Mamba". Un 2020 'nero', sotto tanti aspetti. Nero come le conseguenze del Coronavirus, come il lutto per Bryant, come la pelle di Floyd e Blake. Un'annata che difficilmente verrà dimenticata, viste le tante vicissitudini, ma che sicuramente lascerà un segno e un insegnamento: almeno in America, il basket è molto più che un semplice sport.