ALTRI SPORT17/07/2023
Mondiali, tuffi: Pellacani, “Per Parigi ci alleneremo di più insieme”
Bertocchi continua: “Siamo molto contente perché questo risultato è inaspettato, non ci siamo praticamente mai allenate insieme”
Sport Today
Dopo il bel bronzo della coppia italiana Elena Bertocchi e Chiara Pellacani ai Mondiali di nuoto di Fukuoka, nei tuffi, il direttore tecnico Oscar Bertone commenta con soddisfazione: “E’ una medaglia tosta, pesante. Il percorso non è stato semplice: mettere insieme questa coppia, tra l’operazione alla schiena di Elena e gli studi all’estero di Chiara. Abbiamo fatto un capolavoro tutti: ragazze e staff. E’ un risultato che ci premia e che gratifica il nostro lavoro. E’ una medaglia che premia tutta la squadra che ha sostenuto Bertocchi e Pellacani sugli spalti costantemente e anche prima della gara; diciamo che è un successo che cancella l’amarezza per la finale dal sincro 3 metri maschile, dove abbiamo sprecato, a causa di un piccolo errore, una grande occasione. Una medaglia importante per tutto il movimento e per tutte le società che non si sono abbattute durante il Covid, riuscendo sempre a mantener viva la base da cui poi noi attingiamo. Sono orgoglioso di allenare un gruppo formato da ragazzi eccezionali, che fanno sacrifici enormi come allenarsi tutte le mattine all’alba“.
Elena Bertocchi ammette: “Siamo molto contente, perché questo risultato è inaspettato, non ci siamo praticamente mai allenate insieme. Oggi è andata bene, perché le americane hanno sbagliato all’ultimo tuffo, ma questo è lo sport. Per me lei all’inizio è stata una sorella minore, ma ora i ruoli si sono invertiti visto che con il suo trasferimento negli Stati Uniti mi prende per mano e mi trasporta in maniera positiva. Affronto le gare in altro modo. Una medaglia che ha tanto valore“.
Chiara Pellacani aggiunge: “Dopo il tuffo delle americane non avevo capito bene che eravamo davanti, alla fine è stato per pochissimo. Per Parigi ci alleneremo di più insieme. Affrontare le gare in coppia ci aiuta a superare le difficoltà. Mi trovo bene negli Usa perché mi sto abituando a gareggiare tanto e quindi ho una gestione della tensione migliore rispetto al passato“.