ALTRI SPORT21/04/2021
Fip e Fipav non ci stanno: è polemica per le riaperture al pubblico
Con una nuova nota congiunta le due federazioni hanno espresso perplessità per le norme che prevedono la riapertura al pubblico solo dall'uno giugno
Sport Today
Lo sport non ci sta e il particolar modo non ci stanno nè basket, nè pallavolo.
Qualche settimana fa, le due federazioni, Fip e Fipav avevano emanato un comunicato stampa chiedendo di avere lo stresso trattamento riservato al mondo del calcio, che per primo aveva avuto il via libera per la riapertura al pubblico.
Poi era stato dato l'ok anche per i palazzetti e infine il Governo ha fatto dietrofront e ha deciso che l'apertura avverrà l'uno giugno a stagioni praticamente ormai concluse.
Oggi così le due Federazioni hanno diramato un altro comunicato.
La Federazione Italiana Pallacanestro (FIP) e la Federazione Italiana Pallavolo (FIPAV), congiuntamente con Lega Basket Serie A e Lega Pallavolo Serie A, lette le notizie riguardanti la bozza del Decreto del Presidente del Consiglio in approvazione oggi da parte del Consiglio dei Ministri, esprimono stupore e perplessità sul tema delle riaperture al pubblico, dove per cinema e teatri sono previsti a partire dal 26 aprile mentre solo dal primo giugno, con i campionati quasi al termine, per i palasport con lo stesso numero limitato di spettatori, dopo che era stata comunicata la data del primo maggio.
Questa evidente disparità di trattamento tra sport, cultura e divertimento penalizza ulteriormente i club di basket e volley che in questi mesi hanno dovuto affrontare senza alcun ristoro fino ad oggi le conseguenze della pandemia e assicurare comunque la regolare attività dei loro campionati, pur nella totale assenza di pubblico e di conseguenza di introiti da botteghino, una delle primarie fonti di ricavo delle stesse società.
Per questo ci rivolgiamo al Presidente del Consiglio Prof. Mario Draghi, al Sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali e al Governo perché si ponga rimedio a questa situazione rivedendo le date di riapertura dei palasport almeno nelle fasi decisive delle competizioni, consentendo così ad un numero minimo di spettatori la presenza nei limiti delle doverose norme di sicurezza.