ATLETICA21/08/2023
Jacobs, i consigli di Giorgio Specchia: "Un team dedicato a lui e la rinuncia alle Indoor"
L'editorialista de 'La Gazzetta dello Sport' incalza: "Non c'è alternativa al modello dei tecnici familiari? L'Italia deve mantenere il rango di potenza mondiale".
Sport Today
Parte in chiaroscuro il Mondiale di Budapest per la spedizione italiana e nel suo corsivo sulle colonne de 'La Gazzetta dello Sport' Giorgio Specchia affronta il tema 'delusioni': "In 48 ore l'atletica italiana sembra tornata indietro di un paio d'anni quando, prima di Tokyo, non era una potenza mondiale; i cinque ori olimpici ci hanno dato un rango che sarà difficile mantenere, come hanno detto le prime due giornate a Budapest. La spallata d'argento di Leonardo Fabbri nel getto del peso e il bronzo di Antonella Palmisano nalle marcia non compensano le delusioni, il flop nella 20 km maschile di marcia, la confusione nella rincorsa di Larissa Iapichino e un Marcell Jacobs che sino dall'uscita dai blocchi va a metà del suo motore".
Dai Giochi Olimpici l'Italia era uscita come seconda squadra, alle spalle degli Stati Uniti; c'è tempo per lavorare e per farlo in una maniera differente: "C'è un anno per rimediare agli errori, ma nell'atletica nessuno ti aspetta; ci troviamo a rincorrere gli altri e ci sembrano inafferrabili, un conto è primeggiare in Coppa Europa, un altro confrontarsi con il mondo intero. Jacobs riuscirò a riprendere Lynes o Tebogo sui 100? Dopo Tokyo è stato vulnerabile: nel 2022 ha vinto i 60 metri ai Mondiali Indoor e i 10 agli Europei, quest'anno è stato battuto da Samuele Ceccarelli agli Europei Indoor e ai Mondiali è uscito in semifinale. con una stagione lontano dalle gare e dalla gente, senza muovere emozioni. La curva degli acciacchi è in ascesa e bisogna invertire la rotta con decisioni drastiche e coraggiose sia nella preparazione sia nella programmazione. C'è ancora bisogno di correre le Indoor? Con Tokyo Marcell e il suo tecnico Camossi hanno aperto una pagina formidabile, ma ci vogliono le risorse per giocare al meglio questo nuovo campionato: serve una struttura tecnica dedicata a Marcell, un campione che nasce ogni secolo. Non basta il 'soli contro tutti': l'immagine di un atleta coraggioso ma battuto, che non se la gioca coi rivali, non è stata un bello spot per il suo sport. Lo stesso vale per Larissa in lacrime dopo la finale, con papà Gianni a imprecare in tribuna: il pensiero è andato a Mattia Furlani, allenato da mamma Kathy. La storia recente degli atleti Azzurri seguiti in famiglia ha regalato grandi risultati (Howe, Tamberi, Tortu): ma non c'è un'alternativa?".