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ATLETICA17/08/2023

Atletica, Elisa Molinarolo: "Ai Mondiali voglio di più rispetto a Tokyo"

L'astista parteciperà ai mondiali di Budapest

Sport Today

Elisa Molinarolo, atleta azzurra del salto con l'asta, sarà protagonista ai prossimi mondiali di atletica di Budapest. La veronese è stata intervistata da OA Sport. Le sue dichiarazioni: “La mia storia è iniziata dalla ginnastica artistica: un altro sport, ma sempre molto simile. In realtà anche per per gli uomini può essere un aiuto, diciamo che in generale tutta la seconda parte del salto, quindi tutto quello che si svolge da poco prima dell’asticella a subito dopo l’asticella è ginnastica, quindi sicuramente sapersi muovere nello spazio aiuta. Poi i ginnasti hanno un grande problema, non sanno correre, quindi c’è tutto un lavoro da fare prima di staccare però insomma si può fare“.

Il debutto nell'atletica: "Ho iniziato a fare il salto con l’asta e ho avuto la fortuna di capitare in uno dei centri più grandi d’Italia, perché il Gruppo Asta Padova, è un gruppo storico, quindi di trovare allenatori competenti, soprattutto di trovare le aste con cui poter saltare, perché non è scontato, quindi di crearmi una seconda famiglia, che nel giro poi di qualche mese mi ha regalato la prima maglia azzurra giovanile, e quindi quello che avevo rincorso per tanto tempo nella ginnastica nel giro di pochi mesi me l’ha dato l’atletica“.

I primi risultati, e poi qualche difficoltà: “Dopo questo grande inizio, dove sono passata a fare subito 3.80, 3.85, ho fatto anche 3.90, quindi misure che mi qualificavano ai Campionati Italiani Assoluti già da allieva, junior, diciamo che poi ci sono stati due anni bui, due anni neri in cui rincorrevo questo muro dei 4 metri e non arrivava, e più non arrivava e più ovviamente le persone continuavano ‘Allora quando fai 4 metri? Quando fai 4 metri?’. E quindi iniziava ad essere un macigno veramente importante, finché poi nel 2016 si è sbloccata un pochettino la situazione e ho abbattuto il muro dei 4 metri, ma quel giorno prima di partire per il primo tentativo sapevo che lo avrei fatto, avrei potuto firmare prima di saltare, non so come spiegare la sensazione, e diciamo che lì forse sia un po’ sbloccata la prima parte, perché poi ho fatto 4.05 ai Campionati Italiani Assoluti di quella stagione. La stagione successiva ho vinto il mio primo Campionato Italiano Assoluto a Trieste nel 2017, e nel 2018 ho fatto la prima Nazionale Assoluta in un triangolare in Spagna, e poi diciamo che 2019 e 2020 sono stati due anni un po’ di passaggio, mettiamola così, due anni in cui ho fatto atletica ma non ho fatto l’atleta, mi sento di dire questo, perché in tutto ciò non ero ancora atleta professionista e quindi lavoravo in un’agenzia di marketing con un contratto full time e quindi facevo una vita un po’ così, facevo la vita d’ufficio durante il giorno e poi la sera mi andavo ad allenare, ma non ero attenta a tanti dettagli“.

Infine, la partecipazione olimpica: "Tante cose a volte non me le ricordo, mi tornano in mente, perché è stato veramente vivere un sogno che quasi non sembrava vero. Poi è stata un’Olimpiade particolare, senza pubblico, non potevamo uscire dal Villaggio Olimpico, in un anno dispari, quindi sicuramente è stata diversa da quelle che ci sono già state e da quelle che ci saranno. La cosa che che mi ha fatto dire ‘Sei alle Olimpiadi’ è stata quando sono entrata allo stadio, che era vuoto, ma mi viene da dire meglio così, perché se no probabilmente starei ancora tremando, perché io sono arrivata alle Olimpiadi senza aver mai fatto un Europeo o un Mondiale, quindi sono stata lanciata nella gabbia dei leoni così, un po’ da novellina, e lì però ho detto ‘Adesso vai e divertiti perché qua ci sei arrivata’, perché l’incognita erano i tamponi, tutte le mattine, e ogni tanto usciva qualcuno di positivo e se era la tua compagna di stanza non gareggiavi, insomma, abbiamo vissuto anche un pochettino con quest’ansia, sempre sul chi va là, è arrivata qualche comunicazione, no, e una volta entrata allo stadio, lì nessun tampone poteva più togliermi l’Olimpiade, e quindi lì ho detto ‘Ce l’hai fatta’. E poi mi dimentico sempre di dire che io ero presente alle premiazioni di quelli di cui poi sono diventata compagna di squadra, di Marcell e di Gimbo, eravamo in pedana a fare riscaldamento, quindi ho visto la premiazione dal vivo, ho cantato l’inno due volte, è indescrivibile“.

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